Pearl Jam | 16/09/2006 Arena di Verona, Verona, Italia

Soundcheck: Immortality (acustica), Immortality (elettrica), Naked Eye (The Who), Parachutes, U, Alone (strumentale), Education, Inside Job, Gone, M.F.C., Sometimes (solo il riff iniziale), Around The Bend, Long Road (solo il riff iniziale), Picture In A Frame (Tom Waits, solo qualche strofa), Can’t Keep (Acustica)

Supporters: My Morning Jacket

Setlist: Release, Given To Fly, Corduroy. World Wide Suicide, Do The Evolution, Severed Hand, Love Boat Captain, Even Flow, 1/2 Full, Gone, Not For You, Grievance, Marker In The Sand, Jeremy, Wasted Reprise, Better Man, Blood

Encore: Inside Job, Come Back, I Believe In Miracles (Ramones), Porch, Life Wasted

Encore 2: Small Town, My Sharona (The Knack, ‘My Verona’ version), Once, Alive, Rockin’ in the Free World (Neil Young), Yellow Ledbetter

Un terzo del concerto all’Arena di Verona s’è svolto sotto una pioggia battente che non ha compromesso uno show straordinario, uno dei migliori di sempre dei Pearl Jam in Italia, una di quelle sere in cui ti passano davanti agli occhi tutti i motivi per i quali ami questa band, la sua capacità di suonare compatta e vibrante, e allo stesso tempo mostrarti le persone che stanno dietro gli strumenti.

Eddie corre su per le scalinate dell’Arena ed è talmente felice che si fa una scivolata sul pavimento bagnato del palco. Quando ci prega di non farci male, ché è questa la cosa più importante, “più importante della musica e del vino” che continua a tracannare, lo sai che non lo dice per posa. Nel caso, Love Boat Captain è lì a ricordarlo (“six years ago today”). Cambiano anche le parole di Not For You: adesso i posti alla tavola di Vedder sono tre. Dell’ultimo cd, il gruppo sceglie di fare le ballate: Gone, Inside Job e, per Johnny Ramone, Come Back, che è un po’ la nuova Long Road e che è seguita da I Believe In Miracles.

A un certo punto Vedder alza la chitarra sopra la testa e la usa per riflettere la luce d’un faro e illuminare il pubblico. Per festeggiare questo splendido posto, suona brevemente My Sharona che diventa My Verona. Poi Mike si siede a bordo palco e attacca Yellow Ledbetter coi piedi penzolanti prima di mandare tutti a casa. Bologna è stata ok, ma un abbraccio è un abbraccio.

Anche la voce di Vedder è migliore. Mentre la band suona Alive, lui balla ebbro di (diciamo) gioia e stanchezza. Glielo leggi in faccia che non vorrebbe più scendere dal palco e anche se il concerto è finito continua a ringraziare e a fare gesti come per dire che questa cosa qui, quel che è accaduto stasera, mica lo scorda più.

Immagine in Cornice: Il tour italiano del 2006 dei Pearl Jam