Eddie Vedder | 30/05/2018 AFAS Live, Amsterdam, The Netherlands

Opening act: Glen Hansard

Setlist: Setlist: Long Road, Picture in a Frame (Tom Waits), Dead Man, I Am Mine, Around The Bend, Hide Your Love Away (Beatles), Sleeping By Myself, Can’t Keep, Love Boat Captain, Good Woman (Cat Power), No Ceiling, Not For You, Far Behind, Guaranteed, Masters of War (Bob Dylan), Immortality, I Am A Patriot (Steve Van Zandt), Crazy Mary (Victoria Williams)/ All Along The Watchtower (Bob Dylan), Porch, I’m So Tired (Fugazi), I Won’t Back Down (Tom Petty), Satellite (w/ Red Limo String Quartet), Lukin (w/ Red Limo String Quartet), Falling Slowly (Glen Hansard/Markéta Irglová, w/ Glen Hansard and Red Limo String Quartet), Society (Jerry Hannan, w/ Glen Hansard), Rockin’ In The Free World (Neil Young, w/ Glen Hansard), Hard Sun (Indio, w/ Glen Hansard and Red Limo String Quartet)

Terza e ultima data ad Amsterdam. La setlist ha incluso molti pezzi – principalmente cover – che non erano stati proposti nelle due serate precedenti. Ci sono stati anche parecchi errori e canzoni interrotte e riprese, cosa che Eddie ha commentato scherzando: “C’era un’amica a vedere i miei primi due show. Io tendo a sbagliare spesso all’inizio del tour, e nessuno ci fa mai caso quando hai una band alle spalle. Lei mi ha detto che la donna seduta accanto a lei diceva ‘È completamente fatto, fuori di testa, ecco cosa gli prende’… cazzo, magari fossi stato così, sarebbe stato grandioso.” Eddie ha anche scherzato molto con il pubblico che urlava richieste di ogni genere. I Won’t Back Down è stata dedicata a Banksy: “Quante persone qui conoscono l’artista chiamato Banksy? Qualcuno lo conosce di persona? Ho sentito che potrebbe essere qui stasera. Volevo suonare questa canzone con lui in mente. So che il suo gruppo preferito sono i Massive Attack, ma magari conosce questa canzone.”
Dopo aver chiamato sul palco il Red Limo String Quartet, presentando il violoncellista Jonas Pap ha detto: “Lui ha lavorato con il grande, beh probabilmente con il più grande… che cantante, Mark Lanegan dal Northwest. Ho saputo oggi che hanno lavorato insieme qualche anno fa, e che lui ha scritto una canzone intitolata ‘Jonas Pap’, come il Jonas Pap che è seduto qui. Il motivo per cui Mark Lanegan ha scritto una canzone intitolata ‘Jonas Pap’ è perché ha scoperto cosa significava il suo cognome. Porridge? E Mark Lanegan ha pensato che fosse la cosa più divertente che avesse mai sentito. E io sono d’accordo con lui!”
A differenza del solito, non c’è stato alcun encore; dopo Porch, Eddie è rimasto infatti sul palco e ha detto: “Normalmente a questo punto esco un attimo. Sarebbe l’encore, ma tanto tutti sanno che tornerò. Domani quando me ne andò sarà il mio ottavo giorno qui ad Amsterdam. Era nei piani, ma è stata una decisione difficile… voglio dire, incredibilmente difficile, impossibile, brutale… è un momento davvero fragile per la nostra comunità musicale, i nostri vicini, i nostri amici, le famiglie coinvolte, per non parlare dei miei fratelli nella band. Non c’era molta scelta, ma devo ringraziare le persone in questo edificio che ce l’hanno lasciato usare in questi giorni, sono state davvero incredibili, così come la crew del posto e il team di sicurezza, ci hanno fatto sentire davvero benvenuti e al sicuro, e noi siamo loro molto grati. È stata energia guaritrice in un momento fragile. È stato un bel posto in cui stare e sarà un bel posto in cui tornare. Grazie anche a tutti voi che avete riempito questo posto per tre sere. Ne sono così grato, grazie tante.”

Poster (Timothy Pittides) Front