Eddie Vedder | 27/05/2017 AFAS Live, Amsterdam, The Netherlands

Opening act: Glen Hansard

Setlist: Long Road, Trouble (Cat Stevens), Sometimes, Can’t Keep, Sleeping By Myself, Without You, Longing To Belong (w/ Jonas Pap), The Needle and the Damage Done (Neil Young), I Am Mine, Light Years, Good Woman (Cat Power), Far Behind, No Ceiling, Guaranteed, Rise, I’m Open, Better Man(lullaby version), Immortality, Porch
Encore: I’m So Tired (Fugazi), Small Town, Imagine (John Lennon), Heroes (David Bowie/Brian Eno, w/ Red Limo String Quartet), Just Breathe (w/ Red Limo String Quartet), Lukin (w/ Red Limo String Quartet), Song Of Good Hope (Glen Hansard, w/ Glen Hansard and Red Limo String Quartet), Falling Slowly(Hansard/ Irglova, w/ Glen Hansard and Red Limo String Quartet), The End (w/ Red Limo String Quartet)
Encore 2: Rockin’ In The Free World (Neil Young), Hard Sun (Indio, w/ Glen Hansard)

Primo concerto di Eddie Vedder del suo tour europeo 2017. Prima dell’inizio del set di Glen Hansard è stato chiesto ai presenti un minuto di silenzio in memoria delle vittime dell’attacco terroristico di pochi giorni prima a Manchester durante il concerto di Ariana Grande.
Alle 20:45 precise, accolto da un boato, Eddie è salito sul palco, si è battuto il petto, ha imbracciato l’elettrica e ha suonato Long Road. Dopo Sometimes ha ringraziato in olandese la città di Amsterdam e il pubblico presente “per avermi dato un posto per andare lontano”. Dopo Sleeping By Myself, un fan ha gridato “Ti amo”. Ed ha risposto: “Grazie. Ne ho bisogno, ne abbiamo tutti bisogno. Sto pensando a tantissime persone stasera, in particolare ad alcune, e alle loro famiglie. So solo che guarire richiede tempo, ammesso che succeda. Richiede tempo. Questo significa che devi iniziare da qualche parte. E allora che siano la musica, l’amore e la vicinanza. E che sia Amsterdam”.
Sono seguite alcune canzoni tratte da Ukulele Songs, tra cui una versione particolarmente intensa di Without You e la premiere europea di Longing To Belong con Jonas Pap del Red Limo String Quartet al violoncello. The Needle and the Damage Done è stata stoppata una volta perchè, come ha detto Eddie, “stasera mi sudano troppe le mani”.
“Non so se suonare la prossima canzone, se verrà male spero non ve la prenderete” sono le parole con con ha introdotto una versione – non particolarmente riuscita – di Light Years. Alla cover di Cat Power hanno fatto seguito le canzoni tratte da Into the Wild, che si sono fatte ancora più apprezzare grazie alla nuova scenografia: teli retrattili alle spalle del cantante che prima hanno mostrato uno scorcio di palazzi, poi il tendone di un circo, una notte stellata e infine una spiaggia con un fuoco, finto, alla destra di Eddie. Il main set si è concluso sulle note della lullaby version di Better Man, seguita da Immortality e Porch.
Il primo encore è iniziato sulle note di una premiere assoluta: una versione al pump organ di I’m So Tired dei Fugazi. Prima di Imagine, Eddie ha detto, riferendosi al minuto di silenzio a inizio concerto: “Il silenzio va bene, ma anche parlare e cantare, così vorrei suonare questa canzone di John Lennon e se vi va potete accendere le vostre luci. Cantiamola per noi e per gli altri esseri umani”.
Sempre nel corso dell’encore è salito sul palco il Red Limo String Quartet, un quartetto d’archi locale che ha accompagnato Eddie prima in un breve snippet di Heroes di David Bowie, poi in riuscite versioni di Just Breathe e Lukin. Dopo aver chiamato anche Glen Hansard sul palco, Eddie ha rivelato che gli sarebbe piaciuto suonare una canzone proprio di Glen, quindi è stata proposta – per la prima volta dai due insieme, con Vedder come voce principale – Song Of Good Hope, seguita da Falling Slowly. Il primo encore si è concluso sulle note di una versione particolarmente intensa di The End accompagnata dagli archi.
Dopo Rockin’ in the Free World, Eddie, con la sigaretta in bocca e l’aiuto di Hansard, ha concluso il concerto sulle note di Hard Sun. Grazie a N.P.

Nota: come tutti probabilmente saprete, Chris Cornell – amico e collega, cantante di Soundgarden, Audioslave e Temple of the Dog, e figura leggendaria della scena di Seattle – si è tolto la vita a Detroit il 18 maggio 2017. Nonostante quanto riportato dalla stampa di mezzo mondo, Eddie Vedder non lo ha mai nominato esplicitamente durante il concerto. Riteniamo indelicato nei confronti di Vedder a livello umano sbandierare questo primo show del tour come un “tributo” all’amico scomparso e pertanto noi non lo faremo, anche se è sicuramente facile leggere dei riferimenti a lui nella scelta delle canzoni proposte e in alcune parole pronunciate da Ed. Pur non spettando a noi il compito di indagare su cosa stia passando in questo momento nel cuore e nella mente di Vedder, siamo sicuri che in qualche modo lo spirito di Cornell fosse lì sul palco di Amsterdam insieme a lui.

Poster (Ken Taylor) Front