Gigaton: diverse curiosità sul nuovo album dei Pearl Jam

Dopo il nostro primo articolo dedicato alle curiosità su Gigaton, a seguito della sua pubblicazione ne abbiamo scoperte diverse altre che elenchiamo qui sotto.

Foto: Henry Ruggeri
  • Per Gigaton, sono state mixate unicamente le dodici canzoni inserite nella tracklist finale dell’album. Il gruppo ha provato diverse altre idee, ma nessuna di esse ha effettivamente portato alla creazione di altre canzoni ultimate.
  • Per il produttore Josh Evans, le influenze che si sentono di più in Gigaton sono quelle delle seguenti band e/o artisti: The Who, Led Zeppelin, Neil Young, Bob Dylan, The Clash, Bruce Springsteen, David Bowie, Genesis e Talking Heads.
  • I quattro lati dei due vinili che compongono Gigaton presentano quattro frasi. Il lato A del primo vinile riporta la frase “This one took a while” mentre il lato B “Eat your veggies”. Il primo lato del secondo vinile “86-45-2020” mentre il secondo lato riporta la scritta “Is this you?” oppure “In the midst of the 6th.
  • Gli strumenti del demo di Who Ever Said, così come quelli della versione originale di Superblood Wolfmoon, sono tutti suonati da Eddie Vedder.
Foto: Andrea Rosate
  • La prima canzone della tracklist originale di Gigaton non era Who Ever Said ma Dance of the Clairvoyants, nata da un’idea iniziale di Stone Gossard.
  • Nel demo di Alright, registrato in Montana, Jeff Ament, oltre a suonare tutti gli strumenti, canta in tutto il pezzo. Il basso di Quick Escape è stato registrato da Jeff nel suo studio personale.
  • L’idea iniziale di Seven O’Clock è nata il primo giorno di registrazioni per il nuovo album (gennaio 2017).
  • La foto scattata da Paul Nicklen e utilizzata dal gruppo come cover del nuovo album è acquistabile su questo sito per circa tremila dollari.
  • Su una cassa presente nello studio dei Pearl Jam dell’unica foto del gruppo presente nel booklet, ci sono attaccati due sticker. Uno raffigura il logo di Chris Cornell, l’altro la scritta Roskilde Festival.