Pearl Jam, diverse curiosità sulle canzoni di Dark Matter

Curiosità e notizie interessanti sulle canzoni contenute in Dark Matter, il dodicesimo album in studio dei Pearl Jam in uscita il 19 aprile.

Foto: Danny Clinch

Le informazioni sotto riportate sono state estrapolare da articoli apparsi su MOJO e su SPIN, da una recente intervista di CBS Sports a Jeff Amente e da altre nostre fonti interne.

  • Il disco inizia con il suono di una bilia che batte la punta della stecca. Il suono, accreditato all’amico Sean Penn, è stato registrato da Eddie Vedder con il suo smartphone mentre i due stavano giocando una partita a biliardo,
  • Una delle prime canzoni composte per Dark Matter è stata l’opening track Scared of Fear, scritta nel primo giorno di prove, in aprile del 2021, presso lo studio casalingo di Andrew Watt a Beverly Hills,
  • Nel testo di Scared of Fear Eddie canta We used to laugh/We used to sing/We used to dance/We used to believe, possibile ma non confermato riferimento del cantante alla scena musicale di Seattle dei primi anni 90,
  • React, Respond è un pezzo molto veloce, dove è predominante il basso distorto suonato da Jeff Ament, colui che ha scritto la musica della canzone,
  • In Wreckage si può sentire una Telecaster con un’accordatura in Sol aperto suonata da Andrew Watt dopo aver ricevuto alcuni consigli sul come suonarla al meglio da niente meno che Keith Richards dei Rolling Stones,
  • Upper Hand, il quinto brano del disco, dove Eddie canta The distance to the end/Is closer now/Than it’s ever been, può ricordare certe atmosfere alla Beatles del periodo Abbey Road,
  • In Won’t Tell Jeff Ament suona una chitarra baritona. Il bassista, che ha curato sua la musica che il testo della canzone, per le parole si è fatto ispirare da un sogno che ha avuto con protagonisti Joni Mitchell e Neil Young,
  • Running, inizialmente intitolata Big Sandy Punk è il pezzo più veloce e con la minore durata di Dark Matter. Keith Cameron di MOJO l’ha paragonata al sound dei Fugazi,
  • Tra Running e Waiting For Stevie è presente un frammento di una canzone non finita che proviene dalle prime registrazioni per il disco, quelle del luglio 2021,
  • Waiting For Stevie, una delle canzoni di Dark Matter preferite da Jeff Ament, presenta un muro di chitarre molto simile a quelle presenti a Ten. Il pezzo parla di una giovane ragazza che non si sente apprezzata dai suoi coetanei e che trova sollievo ascoltando la musica durante un concerto. Gossard l’ha definita quasi come un tributo involontario ai Soundgarden,
  • Got To Give, scritta da Eddie Vedder, è uno dei pezzi preferiti del disco di Jeff Ament,
  • Something Special, scritta insieme al turnista del gruppo Josh Klinghoffer, è ispirata alle due figlie di Eddie, Olivia e Harper,
  • Setting Sun, il pezzo che chiude l’album e nel quale Eddie canta We could become one last setting sun/Or be the sun at the break of dawn/Let us not fade, è una ballata che a detta di Mike McCready può ricordare il mood di Long Road,
  • Durante le registrazioni di Dark Matter, il producer Andrew Watt ha indossato, ogni giorno, una differente t-shirt dei diversi tour dei Pearl Jam,
  • Durante l’intervista con CBS Sports, Jeff Ament ha rivelato che il segreto della longevità del gruppo è data dal fatto di aver detto tanti no a metà anni 90 e di ritrovare la stessa magia che sentivano nelle prime prove ancora oggi,
  • Il processo che ha portato a Dark Matter è simile a quello dei primi due dischi del gruppo, ovvero i componenti del gruppo sono andati in studio senza (quasi) avere canzoni già composte per l’occasione,
  • Eddie ha scritto quasi tutti i testi di Dark Matter in studio, il 90% lo stesso giorno nel quale il gruppo ha scritto le nuove canzoni,
  • Le idee base per le canzoni contenute nel nuovo disco sono state create nelle prime due ore nelle quali il gruppo si è recato per la prima volta nello studio casalingo di Andrew Watt, nel luglio 2021,
  • Nonostante quanto riportato nella press release ufficiale del disco e nell’articolo di MOJO, Dark Matter è stato registrato in tre settimane. Una nel 2021 (in luglio), le altre due nel 2023 (in marzo), presso lo studio Shangri-La di Malibu, di proprietà di Rick Rubin,
  • Eddie ha rivelato a MOJO che in questa fase di carriera, “ti affidi e ti fidi dei rapporti che hai con le persone che ci sono ancora e rifletti su come sarebbe stato vivere quei momenti con le persone che non ci sono più. Questo ti fa capire quanto sia importante rimanere in salute, per i tuoi figli, per fare buoni dischi”. Poi, ha aggiunto, sorridendo, “Potremmo averne solamente uno o due da fare ancora”.

Fonti: MOJO Magazine | SPIN | CBS Sports College Basketball