L’ingegnere del suono dei Pearl Jam Karrie Keyes parla del tour posticipato del gruppo.

Quando la gente ha iniziato a preoccuparsi del COVID-19 a febbraio, ero a Seattle per le prove del prossimo tour dei Pearl Jam. In quel momento ci chiedevamo: “Quali sono le possibilità che rimanderemo il tour?” Poi l’epidemia è scoppiata a Seattle e il 9 marzo abbiamo rinviato il tour americano. Quando è stato cancellato il Coachella, è stato chiaro che ne avrebbe risentito tutta l’industria musicale. Entro la fine della settimana successiva, chiunque lavorasse in eventi dal vivo era disoccupato.
A quel punto, speravamo ancora che i Pearl Jam potessero iniziare il loro tour europeo in giugno. Ogni giorno da quel momento le cose sono solamente peggiorate. Di sicuro i grandi concerti negli stadi non torneranno presto, non so nemmeno quando ritorneremo in tour. Come puoi anche solo pensare ad un tour se alcune città sono in lockdown? Quindi sì, tutto cambierà anche se in questo momento davvero nessuno sa che cosa cambierà.
Karrie Keyes
Fonte: rollingstone.com

Small my table, sits just three.
Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Collabora con Barracuda Style e HVSR, ha collaborato con Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano.
Dal 2022, conduce due podcast: Pearl Jam dalla A alla Z e Fuori Orario Not Another Podcast. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., Mark Lanegan, Cat Power, Dead Kennedys