Pearl Jam: la riforma del secondary ticketing è sbagliata

I Pearl Jam continuano a cercare di fare la differenza per tutti gli amanti della musica dal vivo.

Pearl Jam Padova 2018 | Foto: Henry Ruggeri

Come riporta Rolling Stone, i Pearl Jam hanno inviato una lettera a due membri democratici del Congresso invitandoli a riconsiderare alcune parti di un disegno di legge che intende reprimere il bagarinaggio.

Bill Pascrell e Frank Pallone, Jr., del New Jersey, sono i promotori del Better Oversight of Secondary Sales and Accountability in Concert Ticketing Act (BOSS Act), la legge introdotta per la prima volta nel 2009 dopo che Ticketmaster aveva reindirizzato verso siti di secondary ticketing gli utenti in cerca di biglietti di Bruce Springsteen. I due hanno reintrodotto il disegno di legge l’anno scorso nel tentativo di ottenere maggiore trasparenza nel processo di vendita e stabilire meccanismi in grado di reprimere il bagarinaggio e l’attività di bot e rivenditori professionali.

I Pearl Jam sono convinti che il BOSS Act così com’è formulato sia “imperfetto” e che anzi “porterebbe vantaggi soprattutto a chi rivende in modo professionale i biglietti sul mercato secondario“. La band si riferisce in particolare al blocco dell’emissione di biglietti non trasferibili e alla norma richiede ai principali rivenditori di rendere noto il numero di biglietti disponibili al pubblico una settimana prima dell’inizio delle vendite.

Nella lettera indirizzata a Pascrell e Pallone, i Pearl Jam spiegano che il blocco dei biglietti non trasferibili rende più facile il lavoro degli speculatori. “L’esperienza degli ultimi dieci anni ci insegna che i biglietti non trasferibili sono uno strumento importante per garantire che i fan spendano cifre ragionevoli”, scrive la band. “I benefici derivanti dalla norma sono inferiori ai danni causati ai consumatori, danni connessi al fatto che saranno i rivenditori professionali a impossessarsi di biglietti destinati ai fan”.

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