Pearl Jam, il segreto del loro successo? Aver seguito le orme dei Grateful Dead

Sebbene seguire le orme del successo non garantisca il successo stesso, fornisce un’idea abbastanza buona quando si formano le proprie strategie. Chiedilo a Jeff Ament.

Foto: Joyce Davidse

E’ davvero fantastico per me quando alcune persone che vengono ai nostri concerti, quando la folla impazzisce, capiscono dal super-fan che gli sta accanto che sono tutti impazziti perché è la sesta volta in assoluto che suoniamo un pezzoha detto Jeff a Variety. Il bassista dei Pearl Jam sperimentò quella stessa magia quando vide per la prima volta dal vivo i Grateful Dead a Las Vegas, nel maggio del 1993, pochi giorni dopo che i Pearl Jam avevano terminato le registrazioni di Vs., il loro secondo album.

Come ricorda Ament: “Sono andato a quegli spettacoli insieme a un ragazzo che lavorava con la nostra compagnia di trasporti. Io non conoscevo per niente i Dead, e un paio di volte a sera il pubblico esplodeva. Il ragazzo mi diceva, hey, non suonavano questa canzone dal 1971. Forse non era nemmeno la migliore versione di quella canzone, ma è stato il momento clou della giornata per una buona parte di quel pubblico È stato incredibile. Sembrava che l’intero stadio sapesse che non la suonavano dal 1971. Ho pensato, è questo quello che vorrei. Questa sono i tipi di fan che ogni band viva e reale vorrebbe, perché ti spingeranno sicuramente in alcuni posti che riusciranno tenerti a galla“.

Leggi l’intervista completa a Jeff Ament su Variety.