I Pearl Jam compensano le emissioni di CO2 del tour europeo e americano 2018

I Pearl Jam compenseranno 3.500 tonnellate di diossido di carbonio prodotto dai tour di quest’anno in Europa e negli USA.

Foto: Henry Ruggeri

La band ha investito in un progetto di compensazione in Alaska, gestito dalle società ClimeCo, The American Land Conservancy, e la Rocky Mountain Elk Foundation. Questo progetto è il primo del genere in questa regione e servirà a proteggere la foresta pluviale temperata della costa dell’isola di Afognak e con essa l’habitat di molte importanti specie di animali come l’aquila di mare testabianca più comunemente chiamata l’Aquila Calva.

Come band, per noi è molto importante essere responsabili dell’inquinamento che produciamo. Abbiamo investito in questi progetti di riduzione di CO2 causata dai nostri tour, fin dal 2004” ha affermato Stone Gossard, colui che all’interno della band si occupa di gestire questo programma. “Siamo molto grati ai Pearl Jam per l’esempio da loro fornito a proposito della compensazione delle emissioni di gas serra prodotte dai loro tour” ha affermato Dan Linsky, vicepresidente dell’area mercati volontari della ClimeCo, che è anche un fan di lunga data dei Pearl Jam.

La continua guida e l’impegno dei Pearl  Jam […] hanno contribuito a proteggere ecosistemi delicati in tutto il pianeta e loro stessi sono stati da esempio dimostrando ai fan quanto le azioni individuali possano fare la differenza” ha affermato Toby Janson-Smith, capo dell’Ufficio Innovazione della Verra (l’associazione no-profit che controlla il VCS: Verified Carbon Standard). Singoli individui ed imprese possono determinare la loro carbon footprint (impronta di carbonio) sul sito dell’EPA: Environmental Protection Agency (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente statunitense).