Pearl Jam a Imola 2022: Pixies e White Reaper sono i gruppi di supporto

I Pixies e i White Reaper sono i gruppi di supporto del concerto a Imola dei Pearl Jam programmato per sabato 25 giugno 2022.

Foto: Danny Clinch

Saranno ben due i gruppi che suoneranno prima dei Pearl Jam nel concerto fissato per sabato 25 giugno 2022 all’Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari di Imola. Per il gruppo di Seattle, sarà il loro unico concerto italiano del 2022, programmato originariamente per domenica 5 luglio 2020, poi spostato al 26 giugno 2021 a causa della pandemia di COVID-19 e ora confermato per il 25 giugno 2022.

PIXIES

Sono stati i miei maestri” disse di loro Kurt Cobain. David Bowie, da sempre grande fan del complesso, incise in studio una (per altro ottima) rilettura di Cactus. Il maestro David Lynch li ha citati ripetutamente tra le sue influenze, gli U2 li vollero a tutti i costi come apertura dei loro concerti del 1992.

Eddie Vedder, il cantante dei Pearl Jam, ha detto di loro “I Pixies sono stati enormi per me. Frank Black, o Black Francis, come era chiamato ai tempi, aveva questa voce che lasciava semplicemente a briglia sciolta. La lasciava andare e succedevano cose strane. Non si trattava tanto di ribellione quanto piuttosto di libertà, nel senso che poteva anche solo emettere suoni come “Aie! Aie! Aie!” e far arrivare comunque il messaggio. Si liberava con la sua voce”.

Cosa dire ancora, che non sia stato già detto, dei leggendari Pixies? Nascono a Boston nel 1986, nella prima parte della loro carriera (che finisce bruscamente a inizio 1993, proprio a ridosso di The Year Punk Broke, guarda un po’) hanno inciso almeno due capolavori (Surfer Rosa e Doolittle), album che continuano dopo oltre trent’anni ad ispirare giovani gruppi e artisti. Poi, nel 2004, un po’ a sorpresa, è arrivata la reunion con tutti i componenti originali della formazione (Black Francis alla voce e chitarra, Joey Santiago alla chitarra, Kim Deal al basso e David Lovering alla batteria).

Sono andati avanti così diversi anni, poi la voglia di scrivere nuova musica ha preso il sopravvento e negli ultimi tempi hanno pubblicato ben tre dischi. Beneath the Eyrie, l’ultimo in ordine cronologico, è il migliore dato alle stampe da quando il gruppo si è riformato (nonostante la Deal non ci sia più, è infatti uscita dalla band nel 2013).

Altro che Death to the Pixies (come recitava una vecchia t-shirt, epitaffio autoironico del gruppo, titolo del primo best of della band), piuttosto… lunga vita ai Pixies!

WHITE REAPER

Anche se vengono dal polveroso e caldissimo Kentucky, la proposta musicale di questi cinque ragazzi è molto diversa da quella che potrebbe far pensare il loro luogo d’origine.

Riff epidemici, una forte attitudine al pop rock e a tutte quelle canzoni che “appena le ascolti, non te le levi proprio più dalla testa”. In bilico tra i Cars e certi suoni AOR che andavano per la maggiore tra gli anni settanta e ottanta, il gruppo si è formato nel 2012 quanto tutti i componenti della formazione andavano ancora alle superiori. Dopo l’omonimo EP del 2014 e il debutto dell’anno seguente, lo sporco e garage White Reaper Does It Again, è nel 2017 che la band pubblica il secondo lavoro, quello che li fa conoscere fuori dal circuito underground. Il disco, dal divertente titolo The World’s Best American Band, contiene alcune canzoni che iniziano rapidamente a scalare le classifiche delle college radio come Judy French e Daisies.

Nel 2019, i White Reaper pubblicano – a questo giro per Warner Bros – il loro terzo album pieno zeppo di instant classic come Headwind, 1F, Saturday e Real Long Time. Il loro disco più completo e probabilmente migliore, un album assolutamente da ascoltare.