Tutto quello che sappiamo sull’ultimo album dei Soundgarden

Dalla probabile tracklist alla possibile data di uscita: tutto quello che sappiamo del nuovo album dei Soundgarden.

Foto: Henry Ruggeri

Parlare oggi di un nuovo disco dei Soundgarden significa inevitabilmente parlare di assenza e di memoria, ma anche di futuro. Perché la band di Seattle, a sette anni dalla scomparsa di Chris Cornell, non ha mai smesso di essere viva nell’immaginario di chi li ha amati, e ora si trova davanti all’atto più delicato della propria carriera: completare e pubblicare l’album a cui stavano lavorando nel 2015-2017, poco prima che tutto si interrompesse.

Kim Thayil lo ha detto chiaramente: Abbiamo il dovere di finirlo. E non c’è frase che possa sintetizzare meglio l’essenza di questo progetto. Non un semplice recupero di nastri polverosi, ma la chiusura di un capitolo che era stato interrotto a metà.


Da King Animal al presente

Vale la pena fare un passo indietro. Quando nel 2012 i Soundgarden tornarono con King Animal, dopo sedici anni di silenzio discografico, molti si chiesero se la band sarebbe stata in grado di mantenere la propria identità. La risposta fu inequivocabile: sì. Quel disco non era solo un ritorno, ma un lavoro che suonava come il naturale successore di Down on the Upside del 1996. Con brani come A Thousand Days Before, Blood on the Valley Floor e Bones of Birds, i Soundgarden dimostrarono che non avevano perso nulla della loro potenza e della loro complessità.

Ecco perché, guardando al nuovo disco, ci si può attendere un percorso simile. Se King Animal aveva chiuso un cerchio con il passato, è facile immaginare che queste ultime registrazioni possano rappresentare il passo successivo: un lavoro fedele alle radici, ma al tempo stesso figlio di una band ormai adulta, capace di bilanciare rabbia, oscurità e melodia con una consapevolezza diversa.


Cosa sappiamo delle nuove canzoni

I titoli che circolano — Ahead of the Dog, At Ophians Door, Cancer, Merrmas, Orphans, Road Less Traveled, Stone Age Mind — lasciano intravedere mondi molto diversi. Alcuni evocano immagini cupe, quasi apocalittiche, altri sembrano rimandare a territori più intimi e riflessivi.

Matt Cameron ha detto che il materiale è vario: “alcuni brani sono pesanti e oscuri, altri più melodici ed esplorativi”. In altre parole, Soundgarden nella loro essenza più pura: una band che non ha mai voluto stare ferma dentro una formula, ma che ha sempre cercato di espandere il proprio linguaggio. Cameron si è detto molto orgoglioso di Road Less Traveled, un pezzo co-scritto insieme a Cornell al quale il cantante era molto legato.

La cosa più interessante è che non parliamo di demo incompleti, ma di canzoni registrate insieme a Cornell. È lui che canta, che guida. Non ci sarà bisogno di artifici digitali o stratagemmi da laboratorio: la voce che ascolteremo sarà quella vera, quella che ha segnato una generazione.

Il fatto che questo disco non sia ancora uscito dipende soprattutto dalle dispute legali tra la band e la famiglia di Cornell. Una lunga battaglia attorno ai master che, due anni fa, si è fortunatamente sbloccata. Solo allora Thayil, Cameron e Ben Shepherd hanno potuto tornare a lavorare su quel materiale con la libertà necessaria. “È un processo emotivamente intenso”, ha confessato Cameron. Non è difficile capirlo: riascoltare la voce di Chris, rimetterci le mani sopra, cercare di onorare quello che avrebbe voluto lui senza poterlo consultare, dev’essere una sfida quasi insostenibile.


La possibile tracklist del disco

Sebbene non sia ancora trapelata una tracklist ufficiale, circolano dal 2019 i titoli di diverse canzoni a cui il gruppo ha lavorato nel triennio 2015-2017, tutte (pare) prodotte da Brendan O’Brien, lo storico produttore dei Pearl Jam.

In una recente intervista Matt Cameron ha rivelato che il disco dovrebbe essere composto da otto brani in totale. I titoli, con i relativi crediti, sono i seguenti:

  • Ahead Of The Dog (Cornell/Thayil)
  • At Ophians Door (Cornell/Cameron)
  • Cancer (Cornell)
  • Merrmas (Cornell/Shepherd)
  • Orphans (Cornell/Cameron)
  • Road Less Traveled (Cornell/Cameron)
  • Stone Age Mind (Cornell)

Cosa ci possiamo aspettare

Se King Animal era, nonostante gli anni passati, l’ideale successore di Down On The Upside, è facile pensare che il nuovo album possa seguire le orme di King Animal. Non tanto in termini di stile (ancora non lo sappiamo), ma per il modo in cui potrebbe rappresentare un ponte: tra ciò che i Soundgarden erano e ciò che sarebbero potuti diventare.

È lecito aspettarsi un lavoro intenso, cupo, a tratti abrasivo, ma anche capace di aperture melodiche in cui la voce di Cornell brilla. Probabilmente un disco meno immediato, più stratificato, da scoprire ascolto dopo ascolto — proprio come gran parte della loro discografia.


Oltre la musica

Al di là del contenuto sonoro, questo disco avrà un valore simbolico enorme. Sarà il canto del cigno di una delle band più importanti degli anni ’90, ma anche un atto d’amore. Non solo verso Chris Cornell, ma verso i fan che non hanno mai smesso di sentirsi parte di questa storia.

Ci sarà chi lo vedrà come un epilogo, chi come un nuovo inizio che però non potrà proseguire. Ma tutti, probabilmente, lo ascolteranno con la stessa emozione: quella di ritrovare la voce di Chris in qualcosa di nuovo, inedito, e quindi sorprendentemente vivo.

Quando arriverà il momento — e sembra che la band sia già a buon punto con la produzione, con una probabile uscita nel corso del 2026 — sarà come ricevere un dono inatteso. Un regalo che i Soundgarden fanno a Chris, e che Chris, attraverso le sue ultime registrazioni, continua a fare a noi.

Un disco che, più di ogni altro, non sarà solo un nuovo capitolo da aggiungere alla loro discografia, ma una riflessione su ciò che resta, su come si chiude un cerchio e, forse, su come la musica riesca davvero a sopravvivere al tempo e alle tragedie.