Il 27 aprile 2025 è stato annunciato che i Soundgarden entreranno ufficialmente nella Rock and Roll Hall of Fame, un riconoscimento che suggella il loro ruolo di pionieri e innovatori nella storia del rock moderno. Un traguardo che, sebbene tardivo secondo molti fan e critici, rappresenta il giusto omaggio a una band che ha forgiato il linguaggio del grunge, espandendolo ben oltre i confini di Seattle.

La cerimonia di induzione si terrà l’8 novembre 2025 al Peacock Theater di Los Angeles e sarà trasmessa in diretta su Disney+, con repliche successive su ABC e Hulu.
I Soundgarden sono stati inseriti nella categoria Performer insieme ad altri sei artisti: Bad Company, Chubby Checker, Joe Cocker, Cyndi Lauper, Outkast e i White Stripes. Altri riconoscimenti includono il Musical Influence Award a Salt-N-Pepa e Warren Zevon, il Musical Excellence Award a Thom Bell, Nicky Hopkins e Carol Kaye, e l’Ahmet Ertegun Award a Lenny Waronker.
I componenti dei Soundgarden che saranno introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame sono:
- Chris Cornell – voce e chitarra (1984-1997, 2010-2017)
- Kim Thayil – chitarra (1984-1997, 2010-2017)
- Ben Shepherd – basso (1990-1997, 2010-2017)
- Matt Cameron – batteria, cori, percussioni (1986-1997, 2010-2017)
- Hiro Yamamoto – basso (1984-1989)
Per Matt Cameron si tratta della seconda inclusione nella Rock and Roll Hall of Fame, dopo quella con i Pearl Jam nel 2017.
Al momento non è ancora stato rivelato chi sarà la persona che introdurrà la band nella Rock and Roll Hall of Fame, né eventuali band o artisti che tributeranno la leggendaria formazione di Seattle. Nei prossimi mesi, tutti questi importanti dettagli saranno svelati tramite i canali ufficiali dell’istituzione del rock.
Gli inizi: la genesi del suono di Seattle
La storia dei Soundgarden inizia nel 1984, nel cuore della fiorente scena underground di Seattle.
Fondati dal cantante Chris Cornell, dal chitarrista Kim Thayil e dal bassista Hiro Yamamoto, i Soundgarden erano diversi da tutto ciò che esisteva allora: più oscuri del metal tradizionale, più pesanti del punk, più introspettivi del rock classico.
Cornell inizialmente ricopriva sia il ruolo di batterista sia quello di cantante, ma ben presto il gruppo inserì Matt Cameron alla batteria, liberando Chris per concentrarsi sulla sua straordinaria voce, capace di salire dai toni cavernosi a quelli angelici con una naturalezza spaventosa.
Nel 1987 pubblicarono l’EP Screaming Life per la Sub Pop Records, la stessa etichetta che di lì a poco avrebbe lanciato anche i Nirvana. I primi album, Ultramega OK (1988) e Louder Than Love (1989), segnalavano già la nascita di qualcosa di nuovo: una fusione viscerale tra Black Sabbath e punk hardcore.
La consacrazione: Badmotorfinger e Superunknown
Con l’arrivo del bassista Ben Shepherd nel 1990, i Soundgarden raggiunsero il loro assetto definitivo. Fu un momento cruciale: con lui il suono divenne ancora più oscuro e sperimentale.
Il 1991 vide la pubblicazione di Badmotorfinger, un album torrenziale in cui brani come Rusty Cage, Outshined e Jesus Christ Pose ridefinirono l’aggressività melodica del rock. Mentre il grunge esplodeva grazie a Nevermind dei Nirvana, i Soundgarden portavano avanti una visione più complessa e metallica.
Il vero trionfo arrivò nel 1994 con Superunknown, uno dei capolavori assoluti degli anni Novanta. Con canzoni come Black Hole Sun, Fell on Black Days e Spoonman, l’album esplorava temi di alienazione, sogni inquieti e apocalissi interiori, vendendo milioni di copie e vincendo Grammy Awards. Il successo commerciale, però, non attenuò mai la loro integrità artistica: i Soundgarden restavano in bilico tra l’abisso e la meraviglia.
Declino, scioglimento e tragedia
Nel 1996 uscì Down on the Upside, un album più sperimentale, ma anche segnato da tensioni interne. Dopo un tour faticoso, la band si sciolse nel 1997. Matt Cameron entrò nei Pearl Jam, Chris Cornell avviò una carriera solista e successivamente formò gli Audioslave.
Il 2010 segnò una reunion tanto attesa, culminata nel 2012 con il disco King Animal, che mostrava una band ancora potente e rilevante.
Tuttavia, il 18 maggio 2017, il mondo venne sconvolto dalla notizia della morte di Chris Cornell, avvenuta dopo un concerto a Detroit. La perdita di Cornell fu devastante: una delle voci più uniche e carismatiche del rock moderno si era spenta, lasciando un vuoto incolmabile.
La Hall of Fame: un tributo tardivo ma immortale
L’induzione nella Rock and Roll Hall of Fame 2025 arriva come un atto dovuto, ma anche profondamente emotivo.
Jeff Ament su Instagram, dopo l’annuncio della Rock and Roll Hall of Fame 2025: “Fooook Yesss!! Congrats to our brothers Soundgarden Matt Cameron with the induction into the Rock and Roll Hall of Fame”. Un’esplosione di entusiasmo autentico da parte del bassista dei Pearl Jam, che da sempre condivide con i Soundgarden – e in particolare con Matt Cameron – una lunga storia di amicizia e fratellanza musicale.
I Soundgarden non sono solo una delle band grunge più importanti: sono architetti di un suono che ha rivoluzionato il rock, rendendolo più vulnerabile, più oscuro, più autentico.
Insieme a Nirvana, Pearl Jam e Alice In Chains, i Soundgarden hanno rappresentato non solo un movimento musicale, ma una rivoluzione culturale. La loro musica ha parlato a chi si sentiva alienato, disilluso, ma anche capace di trovare bellezza nella malinconia.
La loro introduzione nella Hall of Fame è anche un tributo a Chris Cornell, la cui voce – come una cometa – continua a risuonare, portando con sé tutta la malinconia e la gloria della stagione più autentica del rock.
L’album postumo
Al momento, purtroppo, non ci sono novità sulla pubblicazione del tanto atteso album postumo di inediti dei Soundgarden. I membri del gruppo hanno fatto sapere che il progetto rimane in sospeso, “come in una sorta di limbo”. Speriamo che presto si possa finalmente ascoltare questo materiale, che rappresenterebbe un tassello fondamentale per chiunque ami la loro storia.
Qui sotto una lista di canzoni, scritte e incise tra il 2016 e l’inizio del 2017, che dovrebbero entrare a fare parte del disco postumo dei Soundgarden.
- Ahead Of The Dog (Cornell/Thayil)
- At Ophians Door (Cornell/Cameron)
- Cancer (Cornell)
- Merrmas (Cornell/Shepherd)
- Orphans (Cornell/Cameron)
- Road Less Traveled (Cornell/Cameron)
- Stone Age Mind (Cornell)
30 anni fa, il leggendario concerto a Reggio Emilia
Il prossimo 9 settembre, saranno passati ben 30 anni dal concerto italiano dei Soundgarden con più affluenza nel nostro paese. Parliamo di quello tenuto all’interno della Festa dell’Unità di Reggio Emilia nel corso del loro tour europeo del 1995 in supporto all’uscita di Superunknown, pubblicato l’anno precedente.
Nel corso della giornata di esibirono altre band di assoluto rilievo come Kyuss (nel loro ultimo show di sempre, tre settimane prima dell’annuncio del loro split), Pennywise, Sponge e Reef. Il video integrale della performance dei Soundgarden è disponibile qui sotto.
Niente specchi in camerino, la storia dei Soundgarden
Lo scorso anno è stato pubblicato da Tsunami il libro Niente specchi in camerino, la storia dei Soundgarden di Valeria Sgarella. Il libro è disponibili in tutti i bookstore online come amazon.it.
I Soundgarden sono una band di Seattle, a partire dal nome. Nessun’altra città americana avrebbe potuto partorirli. Prendendo le mosse da questa inossidabile certezza, questo libro ne racconta la nascita, l’ascesa e la fine. Anzi, parliamone al plurale: le fini. Perché i Soundgarden sono finiti due volte: la prima, per volere del proprio leader Chris Cornell; la seconda, per mancanza di Chris Cornell.
Sin dalla loro prima incarnazione, nel 1984, i Soundgarden non hanno mai confuso il successo con l’abbandono dell’integrità artistica. Lo dimostra il loro percorso: nati discograficamente con la Sub Pop Records e maturati con la SST Records, non hanno ceduto alle lusinghe di una major finché non sono stati certi di avere l’ultima parola su ogni scelta artistica.
Presi troppo sul serio dal pubblico e relegati a una sorta di sacralità, nell’arco dei primi tre album si sono presi gioco dei cliché del mondo metal, categoria in cui tutta la stampa, indistintamente, cercava di incasellarli. Invece questa è la band che ha acceso la miccia del grunge, lasciando poi agli altri tre big (Nirvana, Alice In Chains, Pearl Jam) l’onere e l’onore di farla esplodere.
Timeline
1984 La band si forma a Seattle — Chris Cornell, Kim Thayil, Hiro Yamamoto
1985 Scott Sundquist entra come batterista per permettere a Cornell di concentrarsi sul canto
1986 Matt Cameron sostituisce Sundquist alla batteria
1987 Esce l’EP Screaming Life con Sub Pop
1988 Pubblicazione dell’album di debutto Ultramega OK
1989 Esce Louder Than Love — primo contratto con una major (A&M Records)
1990 Ben Shepherd sostituisce Hiro Yamamoto al basso
1991 Esce Badmotorfinger — il momento di svolta della band
1994 Pubblicazione di Superunknown — include Black Hole Sun e Spoonman
1996 Esce Down on the Upside
1997 La band si scioglie a causa di tensioni interne
2010 Reunion ufficiale
2012 Pubblicazione di King Animal
2017 Chris Cornell muore il 18 maggio
2025 Induzione nella Rock and Roll Hall of Fame


Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.