Chi è che nell’attuale panorama musicale conta quasi quanto gli artisti? Se leggete anche voi le sarcastiche recensioni di Pitchfork o i report irriverenti di Noisey, saprete già che la penna tagliente di un critico musicale o di un blogger quotato può fare anche più rumore dell’uscita di un disco. A volte basta una stroncatura da parte di certi ambienti per intaccare la credibilità di una band o ridicolizzarla agli occhi del grande pubblico.
La terza puntata di Roadies, al momento la più divertente e in ultima analisi la più godibile, è incentrata sulla figura di Bryce Newman (interpretato dal bravo Rainn Wilson, volto noto del remake americano della serie TV britannica The Office), un borioso, autoreferenziale e insopportabile blogger (ma guai a chiamarlo così!) che dà anche il nome all’episodio. L’orribile Bryce, basandosi su un video su YouTube di una recente performance della Staton-House Band, bolla il gruppo come “inesorabilmente irrilevante”, pubblicando sul suo seguitissimo sito una stroncatura che non risparmia nemmeno la loro crew. Ovviamente la vendetta dei roadies non si farà attendere e porterà ad una escalation in stile Paura e Delirio a Las Vegas, in cui a redenzione del blogger non potrà che passare per la sua totale umiliazione, in nome del “sacro” rock and roll. Certo, la caratterizzazione del personaggio risulta decisamente sopra le righe e non priva di cliché (neanche il critico musicale più feroce arriverebbe a definire Tom Waits “un Billy Joel con la bronchite“), ma è chiaro che Crowe – che conosce bene la materia, essendo stato nella sua carriera sia un critico musicale sia oggetto di pesanti critiche, soprattutto negli ultimi anni – l’abbia volutamente inteso come una colossale presa in giro, una summa esagerata di tutti i peggiori difetti del mestiere, tali da rendere lo sciagurato blogger amabile quanto un calcio nelle palle.
Le scene migliori sono quelle con l’ospite musicale dell’episodio, Lindsey Buckingham dei Fleetwood Mac, che impersona se stesso. Il tour è arrivato ad Atlanta e stavolta il compito di salvare la serata facendo da opening act alla Staton-House Band tocca proprio al chitarrista della celebre rock band anglo-americana. Oltre ad incantare con le sue performance acustiche, scopriamo che Buckingham e Bill hanno condiviso un passato intenso, e la scena in cui parlano dei vecchi tempi è davvero bella, umana e realistica. The Bryce Newman Letter si distingue anche per la riuscita regia di Crowe, che qui si diverte a flirtare con i topoi dei suoi film più famosi. Lo vediamo in particolare nella scena finale, una specie di Say Anything aggiornato al 2016 – a dire il vero un po’ stucchevole, con tanto di emoji – e nell’intro dell’episodio, quando le immagini che immortalano la vita on the road dei roadies si fondono con un’emozionante versione strumentale di Bleed To Love Her dei Fleetwood Mac riletta da Lindsey Buckingham. Si sa, Cameron Crowe è maestro nel connubio tra immagini e musica, ed è in scene come questa che risulta evidente il suo amore per essa.
Per il resto, Kelly Ann, Weston e gli altri roadies sono piuttosto defilati, mentre invece entriamo nell’intimità dei due personaggi chiave della serie, Bill (Luke Wilson) in piena crisi di mezza età coi suoi amori sparsi per l’America, e la pragmatica Shelli (Carla Gugino), coi suoi modi “creativi” di gestire il rapporto a distanza con il marito, impegnato nel tour di Taylor Swift.
“Comunità. La sensazione che ottieni dalla canzone perfetta quando ti rendi conto che non sei solo”. Chiudiamo citando la lezione di ottimismo di Cameron Crowe nelle parole finali di un redento Bryce Newman, mentre il tour bus dei roadies si rimette in moto verso la prossima tappa del tour. See you in Nashville!
Roadies Episode 3 – Songlist
Let’s Go (Instrumental) – He’s My Brother She’s My Sister
Kick Your Game – TLC
Think About Me (Acoustic Instrumental) – Lindsey Buckingham
Pink Medicine – Bearson
Bleed To Love Her (Acoustic Instrumental) – Lindsey Buckingham
T For Texas (Blue Yodel No. 1) [Live at Fox Theatre 1976] – Lynyrd Skynyrd
Cool Kids – Echosmith
You’re Not Good Enough – Blood Orange
Dreadlock Holiday – 10cc
So Into You – Black Atlantis
Happy Jack – The Who
Can’t Sleep – Gary Clark Jr. (Song of the Day)
Oh Atlanta (Live) – Little Feat
Bleed To Love Her – Lindsey Buckingham
Hold Me (Acoustic Instrumental) – Lindsey Buckingham
Drinkee – Sofi Tukker
Big Love – Lindsey Buckingham
I Can’t Make You Love Me – Hannah Huston
Track 11 (Acoustic Instrumental) – Lindsey Buckingham
Farewell Angelina (Live on WFMU – 11/10/91) – Jeff Buckley & Gary Lucas
Bobby – Youth Lagoon
The Letter – The Box Tops

Nata nel 1980, entra nel team di pearljamonline.it nel 2007, curando in particolare la versione in inglese e la sezione testi e traduzioni. Coautrice di “Pearl Jam Evolution”, sempre alla ricerca di notizie e curiosità sulla band.
Canzone preferita: Given To Fly
Album preferito: Vitalogy
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Bruce Springsteen, U2, Mark Lanegan, Cat Power, Ramones