Bringing It All Back Home, come recitava il titolo del quinto album di Bob Dylan, potrebbe essere l’ideale sottotitolo del quinto episodio di Roadies, arrivato al mid-season, il giro di boa della prima stagione, e anche a metà del tour della Staton-House Band, che approda nella città natale del gruppo, Denver, per una doppia, attesissima data. Un ritorno a casa che sa di vecchi ricordi, volti familiari che riemergono dal passato, ma che è anche punto di inizio per nuovi amori che stanno nascendo. We all walk the long road, come direbbero i Pearl Jam…
All the friends and family
All the memories going round, round, round, round
Friends and Family si focalizza sul personaggio di Bill (Luke Wilson), che tornando nella sua città ha modo di incontrare la sua ex Lorraine e di chiudere i conti col passato. Grazie anche a questa sua nuova chiarezza mentale, Bill accetta il gioco di seduzione di Shelli e trova finalmente uno sbocco la tensione sessuale palpabile tra i due sin dall’inizio. Onestamente, anche in un episodio in cui dovrebbe essere centrale, la storyline di Shelli (Carla Gugino) appare la più debole, e non certo per colpa dell’attrice. Il suo personaggio è piatto, privo di spessore, e ci restituisce una donna sessualmente frustrata, costantemente in preda agli ormoni e ossessionata dalla superluna. Sarà per questo che il momento di passione tra lei e Bill, che dovrebbe essere il climax dell’episodio, pare girare a vuoto, risultando prevedibile e noioso? E sempre a proposito di sottotrame scontate, siamo proprio sicuri che interessi a qualcuno l’improbabile liaison tra la stalker Natalie e il bassista fattone Rick?
Bill invece è sempre più convincente anche nel suo ruolo di motivatore del gruppo. Ormai Phil è solo un ricordo, e il suo discorso durante il rituale del “cerchio magico” con la crew è talmente ispirato ed entusiasmante da rievocare il fantasma dei Led Zeppelin, che il 26 dicembre 1968 a Denver tennero la loro prima data americana di sempre, segnando indelebilmente la storia del rock. Una scena che da sola vale tutto l’episodio, degno di nota anche per due nuovi personaggi che vengono introdotti. Dopo la stalker pazzoide e il critico incattivito, ecco arrivare un’altra figura immancabile nell’iconografia di ogni rock band che si rispetti: il fan archivista. Enciclopedia vivente, depositario della memoria storica della band e tendenzialmente nerd, Mike Finger (Ely Henry) è al tempo stesso rispettato e temuto dai roadies per la mole di aneddoti e informazioni che snocciola con grande nonchalance (tutte presenti sul sito fittizio www.theblueandtheblack.com). Nessuno conosce la band come lui, forse neanche i membri stessi. Nonostante la caratterizzazione del personaggio risenta un po’ dell’effetto macchietta – improbabile il suo look alla Antonio Albanese/Cetto – alla fine scopriamo che la sua passione per la musica della Staton-House Band è autentica e lontana dal fanatismo fine a se stesso che ci si aspetterebbe da un cultore come lui, anzi sfiora quasi il misticismo nel suo rifiuto categorico di incontrarli nel backstage (“Vivono nel mio cuore e nella mia mente, è molto meglio che incontrarli. Così rimangono sempre perfetti“). Per lui la musica è sacra e la scaletta del concerto è ciò che conta davvero, da conservare come una reliquia. Un personaggio particolare ma tutto sommato positivo, che si va ad aggiungere alla schiera dei sognatori idealisti a cui Cameron Crowe è tanto affezionato.
L’altro personaggio su cui vale la pena soffermarsi e che incontreremo sicuramente nel prossimo episodio è Janine Beckwith. Il suo nome ci è familiare già dal pilot, quando Christopher House, ispirato da Kelly Ann, decide di riproporre dopo anni in scaletta una vecchia canzone che aveva scritto sulla sua ex, mettendo in moto tutta una serie di avvenimenti. Ovviamente quando la Staton-House Band arriva a Denver, la vera Janine si presenta allo show (interpretata in modo convincente da Joy Williams, ex Civil Wars e qui al suo debutto sul piccolo schermo). Reg (Rafe Spall), il business manager, si fa carico della sua accoglienza, con l’intento di tenerla alla larga dal backstage per non urtare i sentimenti di House e di blandirla per ottenere del potenziale materiale da includere in un box set della band che sta programmando. Il sempre meno british e sempre più umano Reg rimane affascinato da Janine, una donna matura e semplice, lontana anni luce dallo stereotipo “drammatico” della musa che forse immaginava, e la invita a tornare per la seconda data in programma in città. Che ne sarà del timido flirt nascente tra Reg e Kelly Ann, ormai esasperata dalle battute continue che le rivolgono i colleghi?
Friends and Family diverte, senza i picchi degli episodi precedenti, e ci traghetta dritti verso la seconda parte della stagione di una serie che, tra nuovi imprevisti, avventure on the road e apparizioni annunciate di importanti musicisti (Eddie Vedder, solo per dirne uno), non mancherà di tenerci incollati al teleschermo fino alla fine.
Encore:
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Gli ospiti musicali dell’episodio, nonché opening act della Staton-House Band, sono i Lucius, una band indie pop di New York di cui vi consigliamo di ascoltare Good Grief, un fresco disco synth pop uscito qualche mese fa.
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Joy Williams, la cantautrice che appare nel ruolo di Janine, è stata una componente del duo folk Civil Wars, attivi tra il 2009 e il 2014 e di cui vi consigliamo caldamente Barton Hollow, riuscitissimo disco di debutto che mescola le sonorità più classiche del primo Bob Dylan con l’indie folk dei Fleet Foxes. La Williams ha anche inciso uno splendido duetto con Chris Cornell, la voce dei Soundgarden, su Misery Chain, inclusa nella colonna sonora del film 12 Anni Schiavo, che ha vinto l’Oscar nel 2014 come miglior film.
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Quando Bill accende la radio nel garage di Lorraine, si sente una versione live di Radio Nowhere di Bruce Springsteen. Nella song list dell’episodio (presente su www.theuncool.com e che potete leggere qui sotto) questa versione risulta tratta da un concerto nel New Jersey del 15 luglio 2013. Curiosamente, Springsteen non ha tenuto alcun concerto in quella data.
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In questo episodio vengono citati sia Eddie Vedder che Mike McCready. A voi la sorpresa di scoprire in quale contesto.
Roadies Episode 5 | Song List
Too Close – Rekha
Sage Dream – Citizun
1994” (Score) – Lucius
Sweet William – Tom Petty
Left Hand Free – Alt-J
Flying Eyes (Score) – Lucius
Call My Name – Freia
Welcome Home – Radical Face
Sleeping in the Clouds (Score) – Lucius
Radio Nowhere (Live 7/15/13) – Bruce Springsteen
Maggot Brain – Funkadelic (Song of the Day)
Moaning Lisa Smile – Wolf Alice
Dreamhaze (Score) – Lucius
Flying Eyes (Score) – Lucius
Tomorrow Morning – Blue Nile
Born Again Teen – Lucius
Dusty Trails – Lucius

Nata nel 1980, entra nel team di pearljamonline.it nel 2007, curando in particolare la versione in inglese e la sezione testi e traduzioni. Coautrice di “Pearl Jam Evolution”, sempre alla ricerca di notizie e curiosità sulla band.
Canzone preferita: Given To Fly
Album preferito: Vitalogy
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Bruce Springsteen, U2, Mark Lanegan, Cat Power, Ramones