Eccoci arrivati al season finale di Roadies, la serie TV ideata e diretta da Cameron Crowe che ci ha tenuto compagnia per tutta l’estate. Come dicevamo in occasione del nono episodio, Phil è la vera rockstar di Roadies e, come ogni rockstar che si rispetti, si merita un addio in grande stile. In un’ambientazione che ricorda molto Elizabethtown, i roadies si ritrovano tutti al Forum di Los Angeles per un memorial in suo onore. Phil ha dedicato la sua vita alla musica, e gli artisti per cui ha lavorato arrivano a rendergli omaggio. Robyn Hitchcock, Jackson Browne, Greg Leisz, Lucius, Nicole Atkins, Gary Clark Jr., Jim James e Eddie Vedder tengono dei discorsi e si esibiscono, mentre i colleghi e la famiglia si alternano sul palco per commemorare la vita e gli insegnamenti di Phil. Crowe ambienta tutto all’interno del leggendario Forum, dove possiamo ammirare tante memorabilia del rock che, unite ai toccanti discorsi sul palco, creano un senso di continuità tra il passato e il presente, unendo in un unico abbraccio la comunità dei musicisti e degli amanti della musica.
Le scene non strettamente legate alla commemorazione di Phil sono dedicate a risolvere le due principali sottotrame romantiche della serie. L’arrivo dal marito di Shelli, Sean, le fa capire che la scelta migliore è restare con Bill piuttosto che ritirarsi dal mondo del rock e avere un bambino. Dopo qualche esitazione tra Reg e Kelly Ann (che lui dolcemente chiama “la rigger più elegante che io abbia mai incontrato”) e un bel momento in cui lui viene ufficialmente accolto all’interno della crew con una torta in faccia, Reg decide di non volare in Inghilterra e tornare da Kelly Ann. L’episodio si conclude infatti con un riassunto dei momenti salienti di tutta la stagione nella forma di un video che Kelly Ann ha assemblato come regalo di addio per Reg, e che lui guarda sul suo laptop mentre è già sull’aereo che lo riporterà a casa. Dopo averlo visto, Reg torna dal gruppo di persone che ora considera la sua famiglia in una scena che si ricollega direttamente al finale del primo episodio, quando era Kelly Ann a correre per tornare indietro (la corsa nell’aeroporto tra l’altro richiama proprio il montaggio di vecchi film che lei aveva realizzato nel pilot). Qualcuno gli aprirà la porta?
La prima stagione di Roadies si chiude qui. Il tour della Staton-House Band è terminato e il bus dei roadies è arrivato alla fine della sua corsa dopo aver percorso le strade degli Stati Uniti tra storie d’amore, ospiti importanti e tanta bella musica. Ci sarà una seconda stagione? Non c’è ancora una risposta a questa domanda e i responsabili di Showtime – il network americano che ha prodotto la serie – non si sono sbilanciati circa un possibile rinnovo, anche se si sono pubblicamente complimentati con Cameron Crowe e il resto della crew per l’ottimo lavoro svolto. Il season finale lascia una sensazione di chiusura perfetta e definitiva, ma come ogni serie che si rispetti lascia anche la porta aperta a una seconda stagione. Negli ultimi episodi non mancavano riferimenti a un possibile tour europeo e la situazione interna della band è tutt’altro che chiarita, cosa che può forse far sperare in una conferma.
Cosa rimane quindi di Roadies? Una buona serie estiva le cui premesse – far conoscere da vicino cosa c’è dietro la realizzazione di un concerto – non sono state del tutto mantenute a favore di una trama che ha privilegiato tira e molla amorosi e sottotrame che non avrebbero trovato spazio se si fosse trattato di un film e non di una serie televisiva. La figura del roadie è stata più che altro un pretesto per presentare un insieme di personaggi che vivono per la musica e a cui abbiamo finito per affezionarci episodio dopo episodio. Rispetto a Vinyl, l’altra grande serie TV dedicata alla musica di questo 2016, in Roadies c’è meno ricerca storica e la trama è più spassosa, leggera e romantica, 100% Cameron Crowe.
Per finire, visto che parliamo di una serie TV il cui tema portante è la musica, una menzione d’obbligo la meritano tutti i musicisti coinvolti, conosciuti e sconosciuti, che sono apparsi nella serie. Si va da Reignwolf, di cui sentiremo ancora parlare, a Jim James dei My Morning Jacket, da John Mellencamp a Eddie Vedder. Lo score di Roadies è qualcosa di imperdibile che, grazie all’indiscussa competenza musicale di Crowe, attinge dal cantautorato americano (Bob Dylan, Jackson Browne) passando per chi la storia del rock l’ha scritta (The Who, Lynyrd Skynyrd) fino ad arrivare a giovani band da tenere d’occhio (Frightened Rabbit, The Head and the Heart). È proprio da questa collezione musicale di primo livello che esce fuori il vero cuore pulsante che da sempre anima tutta la produzione di Cameron Crowe, Roadies compreso: un puro e incondizionato amore per la musica.
Encore:
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Come già ampiamente preannunciato, il decimo episodio di Roadies ospita la quarta apparizione sullo schermo di Eddie Vedder. La prima risale a ben ventiquattro anni fa nel cult movie Singles di Cameron Crowe, dove vestiva i panni del batterista della band fittizia della storia, i Citizen Dick. Nel 2008 è apparso nei panni di se stesso in Walk Hard, parodia di Walk The Line diretta da Jake Kasdan, mentre nel 2012 ha fatto un cameo in una puntata di Portlandia, divertente serie TV ideata da Carrie Brownstein (Sleater-Kinney) e Fred Armisen. Per finire – ormai lo sanno anche i sassi – il cantante è nel cast della terza, attesissima stagione di Twin Peaks, che andrà in onda nella prima metà del 2017 su Showtime (e che il vostro fedelissimo seguirà sempre su queste pagine).
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Man of the Hour, la canzone che Vedder suona a inizio episodio, è stata originariamente scritta dal cantante per il film Big Fish di Tim Burton. Il brano è stato distribuito come CD singolo il 6 novembre 2003 (con il demo acustico come b-side), tramite una partnership tra il sito ufficiale dei Pearl Jam e Amazon.com. Questo singolo è stata la prima pubblicazione indipendente della band, libera dal contratto che li aveva legati alla Epic/Sony per ben dodici anni.
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La canzone che Jackson Browne canta insieme a Greg Liesz e Luke Wilson nel camerino, Mohammed’s Radio, è una cover del compianto Warren Zevon, uno dei migliori cantautori americani di sempre. I due si esibiscono anche in una cover di Willin‘ dei Little Feat (la canzone preferita di Phil) insieme a Jess e Holly dei Lucius. Browne recita anche qualche battuta insieme a Luke Wilson e si esibisce al piano nella sua The Load-Out, canzone che dà il titolo all’episodio.
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La stagione si chiude sulle note di una bella versione acustica di All We Ever Knew dei The Head and The Heart, che apparivano nel pilot di Roadies suonando proprio questa canzone, con la differenza che lì era in versione full band, mentre qui la possiamo sentire rifatta in solitaria dal loro cantante, Jon Russell.
Roadies Episode 10 | Song List
Ring Them Bells – Bob Dylan
Advice on Bears – Boats
Trailer– Mudcrutch
Man of the Hour – Eddie Vedder
Sayonara Judge – Robyn Hitchcock
Abandoned Love – Bob Dylan
He Was a Friend of Mine – Jim James
Mohammed’s Radio – Jackson Browne ft. Greg Liesz & Luke Wilson
Church – Gary Clark Jr.
A Little Crazy – Nicole Atkins
Willin’ – Jackson Browne & Lucius ft. Greg Leisz
The Load-Out – Jackson Browne (Song of the Day)
Better Man – Leon Bridges
I’ll Be Good to You – The Brothers Johnson
Find a Way – Austin Basham
Ballad of Mad Dogs and Englishmen – Leon Russell
Once I Was? – Tim Buckley
Take It Slow – Rogue Wave
All We Ever Knew – Jon Russell (The Head and the Heart)

Nata nel 1980, entra nel team di pearljamonline.it nel 2007, curando in particolare la versione in inglese e la sezione testi e traduzioni. Coautrice di “Pearl Jam Evolution”, sempre alla ricerca di notizie e curiosità sulla band.
Canzone preferita: Given To Fly
Album preferito: Vitalogy
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Bruce Springsteen, U2, Mark Lanegan, Cat Power, Ramones