Intervista a Eddie Vedder da Spin

“We had to answer to Mudhoney…”

Spin | Giugno 2006

by Nick Duerden
Grazie a Flipside per la traduzione

La vita non è facile per Eddie Vedder dei Pearl Jam. Fortunatamente può sempre contare su queste regole del rock ‘n’ roll.

1) Abbraccia il tuo status di icona solo in modo cauto 
Sono un’icona del rock? Beh, preferirei tagliare una fetta di torta. E per quel “riluttante superstar”… mi sento sicuramente più riluttante che superstar. Ma mi piace il rispetto delle giovani band, soprattutto se mi piacciono. Per un lungo periodo c’erano gruppi derivativi dal mio, e non lo consideravo un complimento. Poi gli Strokes ci hanno mostrato riconoscenza, ed è stato bello, da fan della loro musica, li ho incontrati di recente… sono davvero genuini e la loro adulazione è educata. L’ho trovato affascinante e un po’ imbarazzante.

2) Mai scimmiottare i tuoi idoli 
Il mio scopo non era di essere una particolare rockstar, solo di essere un buon musicista. Per me significa stare lontano dall’attenzione. In tal modo non devi pensarci, che è la cosa che rende il tutto bizzarro. Sono più influenzato dalle letture e dalle conversazioni con personi più grandi e sagge di me che dal cantante di una band.

3) Vendere milioni di dischi ma non vantarsene 
Ten è stato un grosso album. Prima di lui ricordo che il numero magico nelle vendite era 40.000. Così la casa discografica ti permetteva di farne un altro. Non so che cifra abbia raggiunto Ten col tempo, so che molte persone conoscono le canzoni. È strano parlarne… come parlare del liceo. Lo vivi ma non vuoi necessariamente rivedere le foto del periodo.

4) Essere di Seattle aiuta 
Per un periodo sembrava che dovessimo uscire schiacciati o bruciati dall’attenzione, ma non penso di aver sofferto l’essere parte della scena. Eravamo una comunità legata alle stesse cose… ci si chiamava. Se uno di noi finiva sulla cover di un magazine senza t-shirt, tornati a casa doveva renderne conto ai Mudhoney. Ho sempre visto Mark Arm come un capogruppo, e questo ci ha tenuti coi piedi per terra. Al contrario, avremmo avuto molto di cui essere imbarazzati.

5) Se molli, non aspettarti che i fan restino 
Quando ci siamo tolti dal calderone, eravamo convinti che i fan ci avrebbero cercati. In realtà abbiamo perso fan. Milioni! Le vendite si sono dimezzate, ma dopotutto c’è ancora gente là fuori, la crema del gruppo.

6) Resta coi piedi per terra
Ricordo da ragazzino, quando ascoltavo i dischi dei Pink Floyd senza aver idea delle loro facce. È bello. L’anonimato ti offre uno spazio in cui creare. Èuna legge base dell’arte. Se ti distacchi dalla comunità e sali sul piedistallo… scrivi da un punto di vista privilegiato, ma lontano da quello di chi ti ascolta. L’adulazione dei fan? La domanda mi mette a disagio.

7) Fai tour – ma non necessariamente bevi – con moderazione 
Vogliamo che qualcosa succeda ogni sera. Se giri per più di un mese senza pause, metti il pilota automatico… questo mi fa impazzire. Voglio essere orgoglioso dei miei show. Sono disciplinato? Assolutamente no. Devo farmi almeno 2 bottiglie di vino a serata. Non suono mai volontariamente ubriaco, ma voglio divertirmi al massimo. Ho un vino preferito, è rosso, fatto in casa e non viene venduto nei negozi. Ci sono alcune cose che non puoi comprare: l’amore, la risata di tua figlia e certo vino rosso.

8) Dopo essere stato assente dalle scene, colpiscili con un pezzo duro 

Sono sorpreso che World Wide Suicide passi in radio, visto che contiene la parola soldato. È un pezzo importante perchè la guerra in Iraq sta seguendo la strada del Vietnam, e non è bello. I nostri fan ci vogliono polemici? Credo sia poco salutare vivere nella negazione. C’è un tempo e un luogo per questo, ma quei tempi sono quando il tuo paese è in guerra, e noi siamo in guerra. Credo che il potere voglia che la musica sia solo intrattenimento, così che loro possano fare il lavoro sporco mentre tutti sono distratti, ma dobbiamo tenere viva la comunicazione. Tutti in America dovrebbero esporre i propri sentimenti politici. È un imperativo.

9) Mai lasciare che la musica diventi la priorità
Ecco il mio più grosso rimpianto: ho rilasciato un’intervista iniziata con una domanda su quale fosso il primo disco comprato. Sono incazzato con me stesso per aver risposto. Come posso parlare di questo quando il mio paese è in guerra? Chi se ne fotte se ho comprato un disco di Michael Jackson a sei anni! Questo è insignificante rispetto all’impegno di riportare i soldati a casa.

10) Realizzare che la democrazia in una band non è sempre un bene 
Il processo di scrittura dell’album è stato ultrademocratico, duro e per me traumatico. Mi sono sentito come sotto il tiro di 12 cani da guardia che non mi avrebbero lasciato prima di esser finite, in modo da poter scappare da quel cazzo di studio. Spero non si ripeta.

11) Non darti mai completamente alla musica 
Se questa band fosse un posto, sarebbe uno in cui a tutti noi fa piacere stare. Al momento va bene, ma devi tenerlo bilanciato. La vedo così: la band è il 49%, ognuno di noi il 51%. La band non deve controllare la nostra vita. Ci sono periodi in cui ci sottomettiamo a lei, ma ci sono cose più importanti.

12) E infine, evita la dipendenza 
Mike ne ha passate di ogni e noi lo abbiamo supportato. A un certo punto ci siamo rifiutati, doveva cavarsela e l’ha fatto, in modo incredibile. Ma abbiamo perso molti amici che non potevamo aiutare. Layne… avremmo voluto aiutarlo, proporgli nuovi opzioni, ma era più grande di lui. E io?? Nessuna droga, no… ma non riesco a smettere di fumare. Ancora un paio di tentativi e potrei riavere indietro la mia vita.


“A volte vorremmeo ucciderci a vicenda”
Stone Gossard e la vita col fratello Eddie Vedder

Siete in una band da 16 anni. Che rapporto avete? 
Stone: credo che ci stiamo ancora conoscendo, siamo come fratelli, con tutto ciò che comporta. A volte i fratelli vorrebbero uccidersi. Non sempre realizzano il bene che hanno. Ma c’è una cosa… Eddie ha sempre due mani sui comandi, noi altri solo una… e posso solo ammirarlo.

Discutete molto? 
Cerchiamo di capirci e di comunicare. Come in una famiglia, le cose possono complicarsi. A volte nascondiamo la testa sotto terra, sperando che passi… altre volte prendiamo nota.

I Pearl Jam sembrano seri. Guardate mai ai RHCP come gente che se la gode di più??
Forse è così, ma stiamo imparando. È che quando la camera si accende, tendiamo a diventare seri e non è il massimo. Sicuro è meglio che essere un pagliaccio, ma non è lo stile di Eddie.

Sembrate molto vicini/legati voi due…
Siamo amici, ma non usciamo spesso assieme. Viviamo in zone diverse della città, abbiamo i nostri amici e le nostre cose da fare.