La storia è nota. Dopo una partenza con il botto, per buona parte degli anni novanta i Pearl Jam non produssero più video. Solo con la promozione di Riot Act, nel 2002, iniziarono nuovamente e con costanza a concedersi a questo formato.
Quali sono i loro video migliori? Quali invece i peggiori? Andiamoli a scoprire insieme.
I CINQUE MIGLIORI VIDEO DEI PEARL JAM
5 MIND YOUR MANNERS
Video diretto da Danny Clinch, noto fotografo che ha immortalato la band in più di un occasione, che riprende il gruppo dal vivo in studio. Nel cut finale vengono aggiunte alcune evocative animazioni di esplosioni atomiche e fulmini a opera di Andy Smetanka, artista del Montana amico di Jeff Ament. Tagliente.
4 JEREMY
Il video più celebre della band, quello che gli fece vincere ben quattro statuette agli MTV Video Music Awards compreso quello di “miglior video dell’anno”. La storia della canzone è nota: l’8 gennaio del 1991 Jeremy Wade Delle, quindicenne texano, si spara a scuola di fronte alla sua classe. Vedder s’ispira a questa drammatica storia per scrivere uno dei suoi testi più famosi, Jeff Ament si occupa invece della musica. Mark Pellington gira il controverso video in Inghilterra, nel giugno del 1992. Dopo il grande successo e alcune critiche ricevute, la band decide di mettere da parte il formato video per ben sei anni. Classico.
3 EVEN FLOW
Il video originale di Even Flow, mai ultimato, era basato su un’idea di Stone Gossard. Alcune riprese vennero effettuate da Rocky Schenck con la band intenta ad aggirarsi tra alberi e animali in un fatiscente zoo. Non contenta dei primi risultati, la band chiamò il fido Josh Taft e si fece riprendere durante una loro esibizione a Seattle. Epico e c’è pure l’unico stage diving di Eddie Vedder presente in un video dei nostri (però, Josh, spegni quelle cazzo di luci!).
2 I AM MINE
James Frost riprende la band dal vivo in uno storico locale di Seattle, il Chop Suey. Un video davvero semplice che però è in grado di rappresentare piuttosto bene la quintessenza della band. Essenziale.
1 DO THE EVOLUTION
Il ritorno della band al formato video dopo lo stop forzato voluto dagli stessi componenti del gruppo a partire dal 1992. I Pearl Jam tornano ma ovviamente lo fanno a modo loro, con un video animato da Kevin Altieri, dietro i cartoni animati di Batman, insieme a Todd McFarlane, conosciuto ai più per il fumetto Spawn e per aver dato nuova vita a Spider-Man. L’idea del videoclip, troppo difficile da spiegare per bene in un articolo come questo, è dello stesso McFarlane insieme a Eddie Vedder. Il miglior video dei Pearl Jam, punto. Leggendario.
I CINQUE PEGGIORI VIDEO DEI PEARL JAM
5 OCEANS
Girato in bianco e nero da Josh Taft, alterna, senza molto senso, immagini della band in relax alle Hawaii a scene tratte da alcuni concerti dal vivo del gruppo. Soporifero.
4 LIFE WASTED
Diretto da Fernando Apodaca, l’artista dietro l’artwork di Pearl Jam (conosciuto ai più come l’Avocado), il video esplora – senza gran successo – i temi della vita e della morte soffermandosi (fin troppo spesso) su sculture raffiguranti i componenti della band. Inconcludente.
3 THE FIXER
Due anni dopo, Cameron Crowe farà centro con il riuscito documentario Pearl Jam Twenty. Nel 2009 invece filma la band in una posticcia esibizione dal vivo allo Showbox davanti a un pubblico composto da disoccupati di Seattle pagati per apparire nel video, l’unica cosa che probabilmente si salva di questo videoclip. Alterabile.
2 RETROGRADE
Sulla carta, il video di Retrograde è una figata. A vederlo, con animazioni posticce e tanto altro, lascia perplessi, così come la partecipazione “fake” di Greta Thunberg (che in realtà non vi compare, il suo viso viene aggiunto in post produzione). Dal concept alla sua realizzazione ne è passata di acqua, sicuramente la pandemia di COVID-19 (che ha cambiato tutti i programmi di regia) non ha portato a nulla di buono. Un vero peccato.
1 WORLD WIDE SUICIDE
Nonostante ora appaia sul canale YouTube della band come “Alternate Video Version”, all’epoca della sua uscita invece era (purtroppo) “venduto” come il video ufficiale della canzone. Diretto da Danny Clinch, alterna scene della band in studio (intenta a suonare una take a dir poco fiacca della canzone) a immagini di un ballerino cileno, tale Sebastiàn Gonzàlez, ripreso nei bagni dello stadio San Carlos de Apoquindo di Santiago del Chile dove il gruppo si esibì durante il tour del 2005. ‘Na robetta.

Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.