Le cinque migliori e peggiori cover dei Pearl Jam

E’ risaputo, i Pearl Jam sono maestri nelle cover. Il loro maggior successo commerciale, in termini di vendite, è Last Kiss, appunto una cover di Wayne Cochran. La loro versione di Rockin’ in the Free World, che chiude quasi ogni loro concerto, è ormai famosa quanto l’originale di Neil Young. Come non citare poi, tra le varie, la potente rilettura di Baba O’Riley degli Who oppure Crazy Mary di Victoria Williams?

Cosa succede quando sono invece altri artisti – cantautori, band o DJ – a proporre cover del gruppo di Seattle? Abbiamo stilato una classifica delle cinque migliori e delle cinque peggiori rivisitazioni di alcune canzoni dei Pearl Jam proposte, tra i vari, da Chris Cornell, St. Vincent e Courtney Love.


LE CINQUE MIGLIORI COVER DEI PEARL JAM

5. ST. VINCENT: Tremor Christ

Dopo aver passato alcuni anni dietro le quinte (di Sufjan Stevens), St. Vincent è diventata ben presto una delle più apprezzate cantautrici dei nostri giorni. Qualche anno fa, nel backstage di un suo concerto, ha suonato una bella versione acustica di Tremor Christ. Spiace solo che il video sia incompleto.

4. GLEN HANSARD: Smile

Glen Hansard, il cantautore irlandese noto ai fan dei Pearl Jam per aver accompagnato Eddie Vedder nei suoi tour solisti degli ultimi anni, è da sempre un grande appassionato del gruppo di Seattle. Della band ha suonate diverse cover, noi abbiamo scelto Smile tratta da un suo concerto di una decina di anni fa. Che intensità!

3. THE GASLIGHT ANTHEM: State of Love and Trust

Qualche anno fa pareva che i Gaslight Anthem, punk rock band del New Jersey, potessero diventare un gruppo davvero grosso, come successo poco tempo prima con i Kings of Leon. Non è successo perché la band, nel 2015, ha annunciato uno stop alle attività (non definitivo: il gruppo si è riunito, ha inciso un disco nuovo e ora è in tour). Il cantante dei Gaslight, Brian Fallon, è da sempre un grande fan dei Pearl Jam, prova ne è la strepitosa cover di State of Love and Trust, una volta persino suonata dal vivo insieme a Eddie Vedder.

2. CHRIS CORNELL & THE AVETT BROTHERS: Footsteps

Una delle migliori cover di sempre dei Pearl Jam è quella suonata da Chris Cornell insieme agli Avett Brothers nel 2013 da Jimmy Fallon. Struggente, emozionante, come intensità paragonabile alla take registrata da Vedder & Co. nel 1992 e inserita come b-side del singolo di Jeremy.

1. BRITTANY DAVIS: Present Tense 

Ci sono canzoni che segnano un’epoca, e poi ce ne sono alcune che diventano parte di noi. Per molti fan dei Pearl Jam, Present Tense è una di queste. Uscita nel 1996 nell’album No Code, questa traccia è più di una semplice canzone: è un viaggio introspettivo, un invito a vivere il presente senza lasciarsi schiacciare dal passato o dall’ansia per il futuro.

Per alcuni, P.T. è così speciale da essere diventata un simbolo indelebile. Lo è per me, che ce l’ho tatuata sulla pelle dal 2005. E quando si parla di cover, è difficile trovare qualcuno capace di rendere giustizia a un brano così emotivo. Brittany ci è riuscita: la sua interpretazione è intensa, autentica e carica di quella profondità che ha reso Present Tense una delle canzoni più amate della band di Seattle. Forse, è la miglior cover dei Pearl Jam che abbia mai ascoltato. Dopotutto, certe canzoni non appartengono solo a chi le ha scritte, ma a tutti quelli che le vivono.


LE CINQUE PEGGIORI COVER DEI PEARL JAM

5. AARON LEWIS: Black

Aaron Lewis è il cantante degli Staind, una delle band post grunge che più ha ‘rubato’ il sound dei Soundgarden e degli Alice in Chains. Arron è anche un fan dei Pearl Jam e sono diverse le cover che ha suonato del gruppo. Black è una delle tante, versione che bocciamo perché totalmente priva di spessore, perfetta per essere suonata davanti a un falò sulla spiaggia dopo qualche birra, non di certo di fronte ad un pubblico pagante.

4. P.O.S.: Why Go

Una delle tracce simbolo di Ten suonata da un DJ? Ci ha provato Stefon Alexander, in arte P.O.S., membro fondatore del collettivo hip hop Doomtree. L’idea è buona, il risultato molto meno.

3. ROBIN PECKNOLD: Corduroy

Robin Pecknold dei Fleet Foxes, la conosciuta folk band di Seattle, insieme a Dan Rosser dei Grizzly Bear dal vivo nel 2013 da Jimmy Fallon. Suonano Corduroy: grandi aspettative infrante da una versione non convincente di uno dei più noti anthem dei Pearl Jam. Una vera occasione mancata.

2. COURTNEY LOVE: Jeremy

La vedova Cobain ha recentemente svelato che quando era incinta di Frances Bean Cobain era solita ascoltare uno dei brani più conosciuti dei Pearl Jam, Jeremy. Qualche anno fa, con le ‘riformate’ Hole (della line up originale c’era però solo lei), decise di suonare una cover di quella canzone. Il risultato è spiegato piuttosto bene in un commento di un utente presente nel video YouTube che trovate sotto e che dice: “Non è affatto male a patto che abbassi al minimo il volume del video, stacchi la batteria dal tuo smartphone e, mentre guidi, getti il tuo telefono da un ponte”.

1. ELISA & LIGABUE: Wishlist

Elisa è da sempre una grande fan dei Pearl Jam così come lo è uno dei rocker italiani più conosciuti, Ligabue. Nel 2007, a Villa Manin, i due si trovano sullo stesso palco e decidono di esibirsi in una cover fuori programma di Wishlist che sarebbe stata meglio fosse rimasta, appunto, fuori programma.


COVER DEI PEARL JAM CHE NON DOVREBBE ESISTERE

Sezione extra di questo articolo tutto dedicato a una particolare cover di Even Flow suonata da un gruppo che è riuscito a farsi prendere in giro tanto su South Park quanto da Mark Zuckerberg (tutto vero, leggete qui). Una delle rock band di maggior successo degli ultimi anni (incredibile, vero?) nonché uno dei gruppi più sbeffeggiati dal mondo del rock tutto. Inutile scrivere il loro nome, guarda il video sotto e rabbrividisci insieme a noi.