Nella seconda serata al Lenovo Center di Raleigh, i Pearl Jam hanno omaggiato James Taylor e Stevie Wonder, regalato rarità come In My Tree e Immortality e celebrato il cuore della propria crew.
Opening Act: Teen Jesus and the Jean Teasers
Setlist: Setting Sun, Corduroy, Why Go, Last Exit, Elderly Woman Behind The Counter In A Small Town, Do The Evolution, Amongst The Waves, Dark Matter, React, Respond, Even Flow, Immortality, Waiting For Stevie, Untitled/Carolina In My Mind (James Taylor), MFC, In My Tree, Lukin, Porch
Encore: Bee Girl, Life Wasted, Black, Better Man, Alive, Leaving Here (The High Numbers, w/ Teen Jesus and the Jean Teasers), Rockin’ In The Free World (Neil Young, w/ Teen Jesus and the Jean Teasers)
Il concerto dei Pearl Jam si è aperto con una sorpresa: per la prima volta in assoluto, Setting Sun ha avuto l’onore di aprire uno show, una scelta suggestiva che ha subito proiettato il pubblico del Lenovo Center in un’atmosfera intensa e introspettiva. È stata la seconda data del doppio appuntamento a Raleigh, North Carolina, e la band ha mantenuto la promessa di rendere ogni serata unica.
Con Corduroy, Why Go e Last Exit, il ritmo è salito immediatamente, mentre Elderly Woman Behind The Counter In A Small Town ha rappresentato uno dei primi momenti emotivi, cantata all’unisono dalla folla. Eddie Vedder ha poi preso la parola per elogiare il pubblico di Raleigh, ricordando i primi concerti della band nella zona e un aneddoto in cui aveva preso in prestito la bici di un tecnico locale per girare il quartiere, tanto da pensare “potremmo vivere qui”.
Un altro momento memorabile è stato Amongst The Waves, introdotto da Ed mentre indossava una giacca luccicante prestatagli da un fan in prima fila perché, come ha detto con ironia, “sembri più rock tu di me!”.
Il cuore della scaletta è stato attraversato dalle nuove vibrazioni di Dark Matter e React, Respond, quest’ultima introdotta con una riflessione di Vedder sulla sorprendente longevità della band e sulla connessione ancora così viva col pubblico.
Even Flow è stata arricchita da una performance incendiaria di Mike McCready, che si è avvicinato alla barriera per suonare a pochi centimetri dai fan. Prima del brano, Eddie ha parlato dell’impresa titanica portata avanti dalla crew: per far sì che entrambi i concerti e la partita della squadra locale si svolgessero senza intoppi, i tecnici hanno dovuto smontare e rimontare il palco nel cuore della notte. Ha voluto ringraziare in particolare Mike Gomez, recentemente diventato nonno durante questo tour.
Poi è arrivata una delle prime vere rarità: Immortality, accolta con ovazione. “Happy Birthday Stevie Wonder”, ha detto Vedder subito dopo, introducendo un momento speciale. La band ha infatti suonato Waiting For Stevie, per la prima volta nel Dark Matter Tour 2025, proprio in omaggio al compleanno del leggendario musicista. Ed ha spiegato che la canzone fu scritta durante le sessioni di Earthling, mentre lui e Andrew Watt aspettavano Stevie in studio — “si fa sempre attendere un bel po’”.
Subito dopo, un momento intimo: Ed ha attaccato Untitled, ma dopo le prime frasi l’ha trasformata nella sua prima, sentita interpretazione di Carolina In My Mind di James Taylor (clicca qui per vedere una parte del video). Non è la prima volta che omaggia Taylor: anni fa aveva già suonato Millworker.
La parte finale del set ha incluso perle come MFC, la splendida e rara In My Tree, e Lukin, prima di chiudere il set principale con l’esplosiva Porch.
Nel bis, Bee Girl ha riportato il pubblico a un tono riflessivo, con Eddie che ha parlato della bellezza e fragilità della vita, citando le difficoltà di una fan di nome Nicole. Poi ancora energia con Life Wasted, prima di un’emozionante Black e le classiche Better Man e Alive.
Il gran finale ha visto salire di nuovo sul palco le Teen Jesus and the Jean Teasers per due classici travolgenti: Leaving Here (brano reso celebre dai The High Numbers, primi The Who) e Rockin’ In The Free World di Neil Young.
Una serata memorabile, fatta di emozioni, debutti, omaggi e rarità. Un’esibizione che ha messo in luce, ancora una volta, il cuore e l’anima di una band che non smette mai di rinnovarsi.
Curiosità sulla setlist originale:
Got To Give era prevista ma è stata sostituita con Waiting For Stevie
Wasted Reprise era scritta ma non è stata suonata
Rearviewmirror era elencata come possibile alternativa a Porch



Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.