Il primo dei due concerti dei Pearl Jam a Raleigh: una serata carica di emozione, impegno sociale e rock viscerale.
Opening Act: Teen Jesus and the Jean Teasers
Setlist: Release, Present Tense, Given To Fly, Mind Your Manners, Scared Of Fear, Corduroy, Dark Matter, Daughter, Even Flow, Light Years, Wreckage, Jeremy, Hold On, Do The Evolution, Upper Hand, Severed Hand, Porch
Encore: Just Breathe, Smile, Satan’s Bed, Unthought Known, Alive, Baba O’Riley (The Who), Indifference
Dopo l’ottima esibizione delle Teen Jesus and the Jean Teasers, salite sul palco alle 19:30, la band di Seattle ha iniziato il proprio set alle 20:48 con Release, accogliendo il pubblico in un’atmosfera profonda e spirituale.
La scaletta è proseguita con Present Tense e Given To Fly, che hanno subito alzato il livello emotivo. Eddie Vedder ha reso omaggio alle madri lavoratrici, ringraziando in particolare due figure storiche del loro crew: “Kille Knoble si occupa delle luci da decenni e Karrie Keyes è con noi da oltre trent’anni ai monitor”. Subito dopo, ha scherzato ribattezzando Mind Your Manners in “Mind Your Mothers”.
Con Scared Of Fear, Corduroy e Dark Matter, l’arena è esplosa in un’energia potente. Durante Daughter, Eddie ha ricordato la volta in cui la band saltò un concerto a Raleigh per protestare contro la legge anti-trans del North Carolina: “Penso alle persone che vogliono essere identificate per ciò che sono. Ognuno ha il diritto di farlo”.
Una scatenata Even Flow ha preceduto uno dei momenti più toccanti della serata: Eddie ha dedicato Light Years a Tim “Skully” Quinlan, membro storico del loro staff, recentemente scomparso: “Skully ci manca. Gli vogliamo bene. Questa è per lui”.
Tra le sorprese più rare della serata, la band ha finalmente esaudito la richiesta di due fan, Dermot e Rickie, suonando Hold On, brano che non veniva eseguito dal vivo dal 2018. E nel cuore del main set, due canzoni consecutive del loro repertorio con la parola “Hand” nel titolo: Upper Hand e Severed Hand, accoppiata inedita e dall’impatto sonoro notevole.
Il set principale si è chiuso con una potente Porch, dopo una scalata dinamica e piena di colpi di scena.
Nel bis, Eddie è tornato sul palco con Boom per una commossa Just Breathe, dedicata alle mamme. Ha poi riconosciuto il centesimo concerto di Elyse Skye tra il pubblico e ha coinvolto l’intera arena per augurare “Happy Mother’s Day” a sua madre, che aveva dimenticato di chiamare.
Nel finale, spiccano anche Satan’s Bed, altra perla eseguita di rado, e una sequenza emozionante con Smile, Unthought Known, Alive, Baba O’Riley e Indifference, che ha chiuso la serata in un clima solenne e riconoscente.



Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.