Pearl Jam | 08/05/2025 Bridgestone Arena, Nashville, TN

Ecco com’è andato il secondo concerto dei Pearl Jam a Nashville: una serata magica tra ospiti speciali, sorprese e un cuore pieno di rock. Foto di Amanda DiDomenico (via ConcertPants).

Opening Act: Teen Jesus and the Jean Teasers

Setlist: Long Road, Garden, Rearviewmirror, Hail, Hail, React, Respond, Once, Black/Do You Feel Like We Do (Peter Frampton, w/ Peter Frampton), Even Flow, Dark Matter, Wreckage, Not For You/Modern Girl (Sleater-Kinney), Wishlist, Insignificance (debutto tour 2025), Won’t Tell, Spin The Black Circle, Better Man/Save It For Later (The English Beat), Porch

Encore: Just Breathe (Ed Vedder & Boom), State Of Love And Trust, Crazy Mary (Victoria Williams), Do The Evolution, Sonic Reducer (Dead Boys), Alive, Rockin’ In The Free World (Neil Young, w/ Teen Jesus and The Jean Teasers), Yellow Ledbetter

Dopo l’incredibile primo concerto, i Pearl Jam hanno alzato ulteriormente l’asticella con la seconda serata al Bridgestone Arena di Nashville. La band australiana Teen Jesus and The Jean Teasers ha aperto le danze alle 19:30, scaldando il pubblico con la loro energia sfrontata. Ma è stato alle 21:02, quando le luci si sono abbassate e la band ha fatto il suo ingresso, che la magia è iniziata davvero.

La serata si è aperta con una Long Road carica di pathos, seguita da una Garden che ha risuonato potente, come un inno sommerso. Poi, senza respiro, Rearviewmirror ha portato il pubblico in un viaggio catartico, e Hail, Hail ha acceso le prime grandi ovazioni.

Non poteva mancare una dedica a chi ha viaggiato da lontano per esserci: “Voglio darvi un grande spettacolo, prima che vi deportino,” ha scherzato Eddie Vedder, accennando a un’ironia amara ma affettuosa verso i fan provenienti da ogni parte del mondo. Ma la vera sorpresa è arrivata poco dopo, quando Eddie ha annunciato l’arrivo sul palco di Peter Frampton: “Una delle grandi ispirazioni di sempre… colui che ci ha spinto a pubblicare i nostri bootleg ufficiali.”

Con tutta la band seduta, hanno regalato una Black da pelle d’oca, estesa a oltre 10 minuti, con Eddie che ha intrecciato al testo qualche verso di Do You Feel Like We Do, commuovendo l’arena. Un momento davvero magico.

Un omaggio ancora più significativo se si pensa alla storia di Frampton: nel 1976, Frampton pubblicò il doppio album Frampton Comes Alive!, una raccolta dal vivo delle sue canzoni più significative, che divenne uno dei dischi più venduti degli anni settanta, risultando inoltre ancora oggi il doppio “live” più venduto di sempre, con undici milioni di copie (di cui 8 milioni solo negli Stati Uniti). Un tributo sentito da parte di una band che ha fatto delle registrazioni live il proprio marchio di fabbrica.

Da lì, la scaletta si è fatta sempre più incalzante: Even Flow ha scatenato il pubblico, mentre alcuni hanno iniziato a chiedere a gran voce di far cantare Stone. Eddie ha sorriso: “Non posso impedirglielo… gli chiedo se vuole cantare una volta al giorno… ok, una volta a settimana… ok, una volta a tour.” Poi sono arrivati i brani di Dark Matter, la title track, e Wreckage, dimostrando quanto il nuovo materiale si fonda già perfettamente con i classici.

Not For You, con l’inserimento di Modern Girl delle Sleater-Kinney, ha dato un sapore ancora più graffiante alla serata, e subito dopo Wishlist ha regalato un momento più raccolto. Proprio in quel momento Eddie ha ringraziato Jack White per la chitarra che stava suonando. Introducendo Insignificance, qui al suo debutto nel Dark Matter Tour 2025, Eddie ha detto: “Questo pezzo parla di ciò che accade quando la gente al potere si dimentica della gente comune.”

L’energia è esplosa di nuovo con Won’t Tell, mentre Eddie ha strappato risate ricordando di quando Chrissie Hynde gli aveva dato un calcetto sulla mano dopo averle toccato lo stivale. Poi un uragano: Spin The Black Circle e una Better Man durante la quale Eddie ha parlato di come sia importante “lasciare relazioni tossiche e salvarsi la vita.”

Porch ha chiuso il set principale, ma Eddie non ha lasciato il palco: ha raccolto un cappello lanciato dal pubblico della Wishlist Foundation, parlando dell’associazione e dedicando Just Breathe “a tutte le madri forti.” In quel momento ha invitato sul palco Ashley McCready e April Cameron, rispettivamente le mogli di Mike McCready e Matt Cameron, per celebrare la festa della mamma, tra sorrisi e applausi commossi.

Il bis è stato un trionfo: State Of Love And Trust, una Crazy Mary epica, Do The Evolution, Sonic Reducer e una Alive con Mike McCready alle prese con una costosissima Flying V prestatagli per la serata. Prima del pezzo dei Dead Boys, Eddie ha ricordato David Thomas (Rocket From The Tombs, Pere Ubu), colui che ha scritto il testo di Sonic Reducer, scomparso lo scorso 23 aprile.

Ma la vera festa è esplosa quando sul palco sono tornate le Teen Jesus and The Jean Teasers per una travolgente Rockin’ In The Free World, seguita dall’immancabile Yellow Ledbetter, con la chitarra di Mike che ha salutato Nashville tra note struggenti.

Un concerto che ha superato ogni aspettativa, confermando la teoria seconda la quale il secondo concerto suonato nelle medesima location è generalmente il migliore dei due.

Curiosità: Gods’ Dice era indicata sulla scaletta originale ma non è stata suonata, mentre State Of Love And Trust e Yellow Ledbetter non erano previste sulla scaletta originale ma sono state aggiunte a sorpresa.

La setlist originale del concerto
Poster: Helen Kennedy