Da una cover band scolastica a una leggenda del rock: la storia esilarante del “cease and desist” ricevuto da un giovanissimo Matt Cameron nel 1975 si conclude con ironia e affetto.

Negli anni ’70, un giovanissimo Matt Cameron – futuro batterista di Soundgarden e Pearl Jam – suonava in una cover band dei KISS nel suo quartiere di San Diego. Insieme a due amici, si esibiva in feste scolastiche e locali, imitando i leggendari rocker newyorkesi con costumi fatti in casa e pirotecnica artigianale.
La band si chiamava, senza troppi giri di parole, KISS. E fu proprio questo a scatenare un curioso problema legale.
Dopo aver assistito a un soundcheck dei veri KISS e aver incontrato Paul Stanley nel 1975, qualche mese dopo Cameron e i suoi amici ricevettero una lettera di diffida dall’Aucoin Management, l’agenzia che all’epoca gestiva la band. La missiva, firmata dal manager Bill Aucoin, intimava ai ragazzi di cessare immediatamente l’uso del nome “KISS”.
Sorpresi e un po’ delusi, i giovani cambiarono il nome in KISS (Imitation) e continuarono a suonare, mantenendo vivo l’amore per i loro idoli.
Quasi cinquant’anni dopo, Roman Fernandez – biografo di Bill Aucoin e co-fondatore della Aucoin Globe Entertainment – ha deciso di chiudere simbolicamente la vicenda. Il 2 maggio 2025 ha inviato a Matt Cameron una lettera ufficiale di “perdono”, accompagnata da una t-shirt commemorativa, una business card originale dell’Aucoin Management e alcuni volantini per la campagna di ingresso di Aucoin nella Rock and Roll Hall of Fame.
Nella lettera, Fernandez scrive: “Con i poteri che (non) mi sono stati conferiti, dichiaro ufficialmente chiusa la questione della lettera di diffida ricevuta da Aucoin Management, ormai nulla e non più valida – anche se forse è meglio controllare con Doc prima!”
Matt Cameron ha condiviso la foto della lettera sul suo account Instagram, scrivendo: “Caso chiuso. Grazie di cuore a Roman Fernandez per questo regalo incredibilmente premuroso.” Ha anche taggato #kiss e #billaucoin, chiudendo così un simpatico capitolo della sua gioventù, che oggi fa sorridere ma testimonia la forza della passione e del rispetto per la musica, già da adolescenti.
Nel frattempo, Gene Simmons è tornato a parlare dei Pearl Jam, accusandoli di aver copiato il solo del brano She per il celebre Alive. La polemica non è nuova: Mike McCready, già nel 1991 all’uscita di Ten, aveva dichiarato apertamente che il suo assolo in Alive è un omaggio a quello di Ace Frehley. “Ace era un mio eroe. È un omaggio, non un furto,” aveva spiegato con trasparenza.
Lo ha ribadito anche di recente nel podcast Shred With Shifty, condotto da Chris Shiflett dei Foo Fighters, raccontando: “Il solo di Alive viene da She dei KISS… e quel solo di Ace Frehley viene da Five to One di Robby Krieger dei Doors. È un ciclo di ispirazione che continua.”
Dal “cease and desist” al “case closed”, la storia tra Cameron e i KISS racconta più di una semplice querela: è il ritratto di una generazione cresciuta a colpi di vinili, sogni e chitarre, capace di restituire al rock tutta la sua ironia e il suo cuore.
A suggellare ulteriormente l’amore dei Pearl Jam per i KISS, la band ha suonato più volte dal vivo la cover di Black Diamond, il celebre brano cantato da Peter Criss. La penultima esecuzione risale al concerto di Roma nel 2018, con Mike McCready e Matt Cameron alla voce.

Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.