Mad Season: Mike McCready racconta Above a 30 anni

Nel nuovo episodio di State of Love & Trust: A Pearl Jam Podcast, Mike McCready condivide storie e riflessioni sull’album che ha segnato una svolta nella sua carriera.

Mike McCready è apparso nel nuovo episodio dell’imperdibile podcast State of Love & Trust: A Pearl Jam Podcast, per celebrare il 30° anniversario dell’album Above dei Mad Season. Durante l’intervista, ha parlato della genesi della band, raccontando di come incontrò John Baker Saunders in riabilitazione, un incontro che avrebbe dato vita a una delle collaborazioni più significative della sua carriera musicale. Mike ha rivelato che il nome Mad Season derivava da un’espressione britannica che indicava il periodo in cui i funghi allucinogeni iniziavano a spuntare, un riferimento che si legava alla natura sperimentale e psichedelica della band.

Il chitarrista ha anche approfondito il processo di registrazione dell’album Above, raccontando come le parti vocali di Layne Staley fossero registrate separatamente durante la notte, mentre il resto della band provava di giorno. Questo approccio, frutto di necessità logistiche e artistiche, ha contribuito a dare una sensazione di intimità e introspezione alle tracce, che si distinguevano per la loro energia grezza e la vulnerabilità emotiva, spesso esplorando temi legati alla dipendenza e al dolore.

Un momento particolarmente commovente dell’intervista è stato quando Mike ha condiviso la storia dietro la canzone November Hotel, rivelando che il brano era ispirato ai numeri di coda sull’aereo F4 Phantom di suo padre, che aveva servito in Vietnam. Questo dettaglio personale ha offerto uno spunto affascinante su come la storia familiare e il passato di Mike abbiano influenzato il suo approccio alla musica.

Durante l’intervista, McCready ha anche riflettuto sull’importanza di Above nella sua evoluzione come compositore. Ha sottolineato come l’approccio collaborativo all’interno dei Mad Season abbia segnato una svolta, migliorando la sua fiducia nelle proprie capacità di scrittura. Il processo di registrazione, che avveniva in modo rapido ed efficiente grazie alla forte chimica tra i membri della band, è stato contrastato dalla lentezza della registrazione di Gigaton dei Pearl Jam, che ha richiesto più tempo a causa delle difficoltà logistiche e dei diversi impegni personali di ciascun membro.

Mike ha anche discusso di come la scrittura collettiva con i Mad Season fosse nuova per lui. Questo processo di co-scrittura è stato per McCready un’opportunità per esplorare nuovi orizzonti musicali, tanto che dopo la registrazione di Above, ha acquisito una maggiore sicurezza che lo ha portato a scrivere alcuni dei brani più celebri dei Pearl Jam.

L’intervista ha incluso anche una riflessione su Barrett Martin, il batterista dei Mad Season, che ha portato nel gruppo influenze di musica jazz e world music. Il suo approccio sperimentale alla batteria e la sua profonda conoscenza dell’ethnomusicologia hanno avuto un impatto significativo sul suono dell’album. Mike ha elogiato il lavoro di Martin, descrivendolo come una delle forze trainanti dietro la creazione del suono distintivo della band.

Uno degli aspetti più significativi di Above è stato il contributo lirico di Layne Staley, le cui parole erano spesso una riflessione cruda e consapevole delle sue difficoltà con la dipendenza. Mike ha parlato della sincerità di Layne nella sua scrittura, che ha reso le canzoni di Above ancora più potenti ed emotivamente risonanti. Ha ricordato con affetto la sua gentilezza e il suo spirito positivo nonostante le difficoltà che stava attraversando, un aspetto che si rifletteva anche nella profondità emotiva delle sue performance vocali.

Mike ha anche riflettuto sulla morte di Layne Staley, Mark Lanegan e Chris Cornell, esprimendo il suo dolore per la perdita di questi amici intimi e colleghi. Ha discusso delle fasi del lutto che ha vissuto dopo la morte di queste figure iconiche e di come la dipendenza abbia avuto un impatto devastante sulle loro vite. Ha parlato anche della perdita di Chris Cornell, definendola particolarmente difficile per la sua imprevedibilità, ma sottolineando come queste esperienze abbiano influenzato la musica dei Pearl Jam, arricchendo il loro lavoro con una profondità emotiva che scaturisce dalla lotta e dalla perdita.

Nel corso dell’intervista, Mike ha anche parlato del suo coinvolgimento in Temple of the Dog e della sua collaborazione con Chris Cornell e gli altri membri della band. Ha discusso di come la canzone Reach Down fosse una delle tracce più significative dell’album e di come la sua esperienza con Temple of the Dog avesse avuto un impatto terapeutico su di lui, aiutandolo a elaborare le sue emozioni e il dolore legato alla perdita di alcuni dei suoi amici più stretti.

Infine, Mike ha riflettuto su una possibile reunion di questi musicisti, immaginando quale canzone avrebbero suonato insieme, e sottolineando il suo rispetto per la scena musicale di Seattle nonostante le tragedie che l’hanno segnata. Questa discussione ha messo in luce l’importanza di Mad Season e degli altri progetti collaterali dei Pearl Jam come spazi di esplorazione e crescita creativa, offrendo nuove prospettive per il gruppo.

Il video completo dell’intervista è disponibile su YouTube, e ne consigliamo vivamente la visione per tutti i fan di Mad Season e dei Pearl Jam, che potranno scoprire retroscena inediti e approfondimenti sulle loro carriere.