Dalle urla punk di Corduroy alle dolci ninne nanne di Better Man, passando per le versioni oscure di Immortality e Jeremy, questa è una guida — in ordine alfabetico — alle trasformazioni più sorprendenti dei brani dei Pearl Jam dal vivo.
BETTER MAN
Nel 2010, al Bridge School Benefit, Better Man venne completamente trasformata in una ninna nanna acustica, con Vedder che la eseguì quasi sussurrando. Una delle versioni più toccanti mai proposte dal vivo. In realtà questa versione è stata proposta dal solo Eddie Vedder a partire dal suo primo tour solista del 2008.
CORDUROY
Due facce opposte dello stesso pezzo: la slow Corduroy suonata al Bridge School Benefit 1996 fu intima e malinconica (VIDEO), mentre la Corduroy proposta poco dopo al Goa di Roma dal solo Eddie (con i suoi amici di Roma) ruggiva come un pezzo punk, serrato e selvaggio. Molto simile per altro alla versione suonata al VAX Live nel 2021 dallo stesso Eddie con Josh Klinghoffer e la sezione ritmica dei White Reaper.
DAUGHTER
A London, Ontario, nel 2013, Daughter venne eseguita con variazioni sia melodiche che armoniche, al punto da meritarsi il soprannome di New Daughter tra i fan più hardcore del gruppo.
FOOTSTEPS
Dai primi tour del 2000, Vedder aggiunse un’armonica a Footsteps, rafforzando l’atmosfera da folk-blues crepuscolare. Una versione intensa, presente in quella versione anche su Lost Dogs (contrariamente alla b-side di Jeremy, priva di armonica).
GARDEN
Durante il World Wide Tour del 2006, Garden si apre con una sezione strumentale molto più pesante del solito, virando verso sonorità quasi stoner. Dopo quel tour, questo arrangiamento viene messo da parte.
IMMORTALITY
Il 4 settembre 2018, a Boston, Vedder modificò il testo di Immortality cantando per le prime due strofe quello che cantò una sola volta, sempre a Boston, nel 1994, quando Vitalogy non era ancora nemmeno stato pubblicato.
IN MY TREE
A Fargo, nel 2003, i Pearl Jam eseguirono una In My Tree rallentata e più riflessiva. Il brano perse l’incedere tribale per abbracciare toni più morbidi e spirituali, mantenuti per tutto il Riot Act Tour in versioni più definite di quella suonata a Fargo il 15 giugno, senza raggiungere però quelle vette emotive.
JEREMY
Al Red Rocks Amphitheatre nel lontano 1995, Jeremy venne presentata in una versione “privata” del suo ritornello. Questo esperimento sonoro, noto come No Jeremy, spogliava il brano della sua parte più iconica, rendendolo ancora più drammatico. Pubblicata come lato B del singolo Falling Down, recapitato agli iscritti al Ten Club.
LUKIN
Durante un leggedario concerto del 2010 al Garden di New York, a sorpresa, Lukin — notoriamente uno dei brani più veloci del catalogo PJ — venne rallentata fino a diventare quasi una confessione parlata. Una delle versioni più drammatiche mai eseguite.
PORCH
Dal tour del 2006, Porch ha cambiato pelle: l’inizio è suonato con accordi secchi e molto blues che smorzano la sua carica pseudo punk. La prima volta suonata in questo modo fu in realtà durante il concerto dei nostri al Target Center, Minneapolis, MN del 30 giugno 1998, quando una versione blues di My Generation servì da introduzione a questa Porch, inizialmente, blues.
SUPERSONIC
Durante il tour promozionale di Backspacer, Supersonic fu eseguita a Seattle con un testo modificato tutto dedicato ai Supersonics, la mitica squadra di basket della città.
W.M.A.
Quella del Bonnaroo 2008 è forse la più audace rivisitazione di W.M.A., con groove spezzati e un uso massiccio di loop percussivi. Un aggiornamento sonoro perfetto per i grandi festival.
WASH
Verso la fine del ’92, la band iniziò a proporre Wash in una versione accelerata, ribattezzata dai fan Speed Wash. Il brano, nato cupo e riflessivo, diventò improvvisamente più incalzante, riflettendo l’energia bruciante dei primi tour. Esiste anche una registrazione (parziale) in studio, segno che il gruppo all’epoca ci credeva davvero in questo nuovo arrangiamento.
BONUS: Black
Al Bridge School Benefit del 2010, il gruppo ha provato una versione più accelerata di Black, sempre in acustico. One-time-only.
P.S. Grazie a Tomislav Petricevic per averci ricordato di questa versione!

Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.