Intervista a Blue Leach, il regista che ha diretto i recenti video vault dei Pearl Jam

Luca di PearlJamOnline.it intervista Blue Leach, il regista dei recenti video vault dei Pearl Jam.

Blue Leach e la sua crew con Ed Vedder – 2014

Con Blue Leach abbiano parlato del suo primo incontro con Eddie Vedder e di com’è lavorare dietro le quinte dei concerti dei Pearl Jam, del leggendario concerto del gruppo al Wrigley Field e della prima volta che li ha visti dal vivo, durante il tour di Vs.

Non solo, abbiamo parlato delle sue esperienze con i R.E.M, Peter Gabriel, Snow Patrol, dei suoi registi e film preferiti e di tanto altro. Buona lettura.

Ciao Blue e benvenuto su PearlJamOnline.it.

Grazie e ciao.

Blue, quando hai pensato di voler diventare un regista?

Beh, sapevo già da ragazzino, intorno ai dieci o agli undici anni, che volevo far parte del matrimonio tra musica e video. Durante il primo concerto a cui ho assistito a quattordici anni ho avuto la netta sensazione che in un qualche modo sarei stato coinvolto in modo creativo nella musica dal vivo. Il mio primo concerto è stato quello degli Adicts, King Kurt e Anti Nowhere League al Lyceum Ballroom di Leicester Square, Londra. Un folle divertimento punk.

Il mio primo concerto, nel 1994, sono stati i Pink Floyd…. The Adicts, King Kurt e Anti Nowhere League nella stessa line up, davvero incredibile! Parlando di film, quali sono i tuoi registi preferiti e i tuoi film e / o video concerti preferiti?

Michel Gondry – adoro i suoi video musicali e la loro qualità eterea, mi piacciono proprio come i suoi film. I fratelli Coen, Armando Ianucci, film come Il Grande Lebowski e Morto Stalin, se ne fa un altro sono allo stesso tempo divertenti e intelligenti. Mi piacciono alcuni dei film di Spielberg perché sono meravigliosamente evasivi – Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, Lo Sqaulo. Mi piace l’America degli anni ’70 – skateboard, BMX, le moto – i colori, i design, sono tutte cose che adoro. Mi è piaciuto molto Spider-Man: Un Nuovo Universo, una perfetta equazione tra storia e immagine. Adoro anche alcuni film dell’orrore, soprattutto certi b-movie e certe pellicole gotiche, per via della loro immagine così scura che quasi non riesci a vedere nulla per via della scarsa illuminazione utilizzata. Taika Waititi – mi sono piaciuti molto Jojo Rabbit e i film di Ragnarok che ha diretto. Stanley Kubrick, ovviamente – Arancia Meccanica e Il Dottor Stranamore, Shining. Rob Zombie, è davvero divertente.

Tim Pope ha diretto alcuni video per i Cure davvero fantastici. Parlando di video concerti, mi piacciono quelli pieni di forme, colori, sensazioni, che sono in grado di rappresentare al meglio il gruppo che suona. Adoro i dettagli ed esaminare quelle inquadrature che mi fanno capire come canta un cantante e come suona un gruppo e come, insieme, affrontano il proprio pubblico.

Potrei guardare ore di Joey Jordsion suonare la batteria oppure passare molto tempo ad ammirare video di cantanti, per cercare d’imparare come controllano il loro respiro e utilizzano la loro voce dal vivo. Il mio amico Ed Coleman della Big Noise Films è uno dei miei registi preferiti del settore. Quando si tratta di video concerti, adoro stili registici insoliti e irriverenti. Se ripenso al video che ho diretto dei Depeche Mode, Touring The Angel, ancora mi chiedo come cazzo ho fatto a cavarmela con gli schermi e tutto il resto!

Ho ammirato diversi tuoi lavori, da R.E.M. Live a Live at Royal Albert Hall degli Snow Patrol. Com’è stato lavorare con tutti questi grandi musicisti?

Con i R.E.M. è stato un altro sogno che si è avverato. Credo di aver sviluppato il mio stile riprendendoli nel loro tour del 2005. Ho imparato tanto, con Michael Stipe che mi lasciava fare tutto quello che volevo. Ogni sera era diversa, avevamo più o meno la stessa estetica in mente e una volta che quel lato della mia immaginazione si è aperto e mi è stato permesso di esplorare la loro musica in profondità, mi sono davvero divertito a filmare ogni loro concerto. Anche il film che ho fatto con loro, Live In Dublin, è stato fantastico, una pazza miscela di cose analogiche unite a luci neon sparate a mille con migliaia di LED. E’ stato davvero meraviglioso.

Anche il Touring The Angel Tour del 2006 dei Depeche Mode è stato davvero speciale, così diverso ogni sera, ruvido e viscerale. Ci è capitato di filmare in certe location davvero fantastiche. Anche i tour che ho ripreso di Peter Gabriel sono stati incredibilmente brillanti. I punti più alti sono stati The New Blood / Scratch My Back Tour e i film in 3D e 2D. Ogni giorno c’erano nuove idee. Soffiare la sabbia con una cannuccia per rivelare l’immagine della telecamera su un monitor sottostante, utilizzare sangue finto, pugnalare una TV con le forbici oppure ancora utilizzare maschere mortuarie di carta stagnola. Visitavo un sacco di negozi di artigianato, poi creavo tante cose, le mandavo sui maxi schemi riprendendole a volte persino dalla tribuna. Anche il film di Gabriel in 3D fu una cosa realmente pazzesca. Ho praticamente fatto tutto quello che lo stereografo mi aveva detto di non fare, una cosa molto alla Peter Gabriel. Generalmente riesco a dare il massimo quando sento che gli artisti si fidano completamente di me. Solo così riesco a sentire la loro musica in modo profondo e tutto questo penso si noti dai video che giro e dai mix che creo.

Ho sempre voluto lavorare con i Pearl Jam, sin da quanto li ho visti dal vivo per la prima volta nel 1993 a San Francisco. Ho dovuto attendere fino all’estate del 2013 per poterlo fare e si sono rivelati come me li ero sempre immaginati, sia in termini di libertà che mi hanno dato, quanto di loro come persone. Sai, la loro energia è davvero contagiosa.

Ogni gruppo col quale ho lavorato mi ha entusiasmato in maniera sempre diversa, motivo il quale non riesco di smettere di fare tour e girare video dal vivo. E’ inebriante, divertente e avventuroso. Anche lavorare con gli Snow Patrol è stato bellissimo. Si sono totalmente fidati di me per il video Live At Royal Albert Hall, nel quale ho persino utilizzato un video animato di quindici minuti, chiamato The Lightning Strike, che avevo realizzato anni prima di questa collaborazione. Un grande gruppo, con persone adorabili.

Hai conosciuto Eddie Vedder tramite Michael Stipe, quando i R.E.M. erano in tour per Accelerate. Com’è andato il tuo primo incontro con lui?

Ho visto Ed nel backstage dei R.E.M. a Philadelphia nel 2008. Sembrava stesse cercando i camerini e glieli ho indicati. Ho impiegato tutta la mia forza di volontà per impedirmi di fare una cosa alla Wayne’s World “Non siamo degni“. Ho provato a resistere, ma dopo lo spettacolo Dick Adams (il direttore di produzione) ha detto che me lo avrebbe presentato. Ho preso coraggio e gli ho detto che ero il ragazzo che aveva curato i video della serata. Era rimasto colpito dalle immagini che aveva visto quella serata, così mi sono subito offerto di lavorare per i Pearl Jam, ma ho dovuto aspettare altri cinque anni perché accedesse! E’ stato un vero piacere averlo incontrato quella sera.

https://youtu.be/5loB7nvSXAE

Hai iniziato a collaborare con i Pearl Jam nel 2013, poco prima del leggendario concerto del gruppo al Wrigley Field. Che ricordi hai di quella serata?

Come prima cosa non mi sembrava nemmeno vero di essere lì a lavorare ad uno spettacolo dei Pearl Jam. Avevo rifiutato un ingaggio di circa sei mesi di tour con un altro gruppo solo per poter fare riprendere quel concerto al Wrigley e ne è valsa la pena, in ogni singolo momento. Ricordo la tempesta, lo spettacolo posticipato nel mezzo del set, l’annuncio di Pete, la folla che è stata paziente e ha resistito per circa due ore fino a quando il maltempo è passato e la band è tornata sul palco. Quella notte la città di Chicago è stata davvero magnifica e ha permesso che il concerto proseguisse fino alle prime ore del mattino. Ero davvero sbalordito da quanto il gruppo fosse collegato con il suo pubblico. Quella sera mi fu chiesto di unirmi alla crew dei Pearl Jam per tutto il seguente tour in supporto a Lightning Bolt

Con la tua crew hai seguito i Pearl Jam fino al loro tour del 2018. Diversi concerti di quel tour sono stati mandati in webcast da Nugs. C’è un concerto in particolare dei Pearl Jam che ti piacerebbe che il gruppo decidesse di pubblicare?

Sono davvero tutti fantastici perché, come sai, non suonano mai un set identico all’altro. Penso che per me funzioni meglio la seconda serata nella medesima location, specie se non ho registrato video da settimane o mesi. Posso notare le differenze, sono estremamente critico nei confronti del mio lavoro in tutti i suoi aspetti. Sto ancora cercando il cut perfetto per un video concerto, qualunque cosa “perfetto” possa voler significare.

Per ora sono stati pubblicati i due video di Seattle del 2018, quello a Philly del 2016 dove il gruppo suonò Ten front-to-back e il mitico concerto allo Stadio Olimpico di Roma. Questi video sono stati tutti diretti da te e mixati da Josh Evans. Avete lavorato a stretto contatto per questi video?

A essere sincero, non abbiamo lavorato così a stretto contatto prima della pubblicazione dei video su Nugs. Penso che Kevin (Schuss, l’archivista e videografo dei Pearl Jam) abbia fatto solo qualche editing al video finale. Il lavoro di Josh (Evans, il produttore di Gigaton) penso sia invece stato molto più lungo e complesso rispetto al nostro, perché i video erano grosso modo le immagini registrate la notte del concerto stesso. Con l’edizione virtuale dell’Ohana Fest di Eddie invece è stato diverso, essendo partiti da zero. Lì il processo è stato molto più collaborativo.

I Pearl Jam ti hanno chiesto suggerimenti su quali video pubblicare su Nugs o hanno fatto tutto di testa loro?

No, sanno bene cosa vogliono, io sono intervenuto solo quando mi hanno chiesto suggerimenti. Sanno cosa vogliono. Cosa vorrei che pubblicassero? Accidenti, forse tutti i concerti in minuscoli club d’inizio anni Novanta? Kevin Schuss ne ha archiviati molti con una videocamera. Penso che parte del fascino di quei filmati risieda proprio nel tipo di formato nel quale furono registrati.

Com’è lavorare con i Pearl Jam?

E’ divertente, significativo, importante. E’ premuroso, perché siamo sempre bene attenti al pubblico. E’ rispettoso, viscerale, lento, potente. Individuale, responsabile, un vero senso di appartenenza. Un fottuto sogno che diventa realtà, vale la pena dedicarsi a questo lavoro al 100%. Poco ma sicuro.

Hai un particolare aneddoto del backstage dei Pearl Jam? Hai forse effettuato riprese anche dietro le quinte dei loro concerti?

Durante la maggior parte degli spettacoli, il nostro stage manager, Mat, scherza spesso sul palco con il mio cameraman, che si chiama Joe. Una volta Joe aveva i suoi lacci che usa per il lavoro legati insieme che pesavano circa 30 kg, 30 kg tutti legati con un moschettone ai suoi pantaloni. E’ stato portato sopra un frigorifero, posto dietro l’area dove suona Boom. Mat è molto bravo a organizzare queste cose, lo fa senza che Joe lo sappia finché – bam! – gli dice che c’è bisogno di una ripresa da un altro lato del palco e Joe fa di tutto per arrivarci, anche con pesi da 30 kg legati ai pantaloni. Sono cose divertenti che succedono dietro il palco.

Invece non filmo mai nulla nel backstage del gruppo. Registro solamente da quando salgono sul palco fino a quando se ne vanno. L’unica eccezione può essere qualche video, filmato con l’iPhone, per dei messaggi di compleanno.

Quale artista o gruppo vorresti filmare?

Wow. Dici di qualcuno che è ancora in giro? Mi piacerebbe fare un video con i Queens Of The Stone Age, poi inserirci dentro animazioni ed esaminare ogni immagine ribaltando quello che uno sta guardando. Mi piacerebbe lavorare anche con Post Malone, Slipknot, Rammstein, System Of A Down, L7, Arcade Fire, Stormzy, Vince Staples, Nine Inch Nails, My Morning Jacket, Radiohead, Jack White, Wayne Coyne… una lista infinita!

Una lista davvero fantastica, Blue. Grazie per questa chiacchierata, speriamo di vederci presto sotto il palco!

Piacere mio, grazie per avermi ospitato. Spero che ci vedremo presto.

Blue Leach è un regista di video concerti e video clip ed è il vincitore del premio TPI Video Director of the Year 2009.

Recentemente ha diretto i Video Vaults del 2016/2018 per i Pearl Jam. Blue ha inoltre diretto R.E.M. Live, registrato al Point Theatre di Dublino il 26 e 27 febbraio del 2015 durante le date conclusive del tour europeo dei R.E.M. in supporto all’uscita di Around The Sun, il tredicesimo album in studio del gruppo pubblicato nel 2014.

Durante la sua carriera, Blue ha collaborato con i Prodigy, Beck, Paul Weller, Marilyn Manson, Manic Street Preachers, Snow Patrol, Eric Clapton, Peter Gabriel, Linkin Park, Depeche Mode ed è il regista del DVD del gruppo intitolato Depeche Mode – Touring The Angel: Live In Milano.