Gregg Deal: “Con Jeff Ament abbiamo costruito qualcosa di umano”

Nel recente episodio del podcast State of Love and Trust, Jason Kerepesi e Paul Ghiglieri hanno avuto un ospite d’eccezione: Gregg Deal, artista, attivista nativo americano e frontman dei Dead Pioneers.

Gregg Deal con sua moglie Megan insieme a Ament

La sua band ha aperto quattro date del Dark Matter Tour 2025, mentre il loro secondo disco, PO$T AMERICAN, ha ricevuto parecchie recensioni positive dalla critica punk alternativa.

Gregg Deal ha raccontato come la sua musica affondi le radici nell’attivismo e nell’identità nativa. “Non rappresento un intero popolo”, ha spiegato Deal, “ma la mia prospettiva, come nativo e artista misto, è parte di una storia più ampia”.

Il nuovo disco del gruppo, l’imperdibile Po$t American, è una bomba sonora e politica. Con testi affilati come “Taxes pay for war while we succumb just to make middle class slums”, Deal e i suoi compagni prendono posizione contro capitalismo, razzismo e disuguaglianze sistemiche.

Non siamo in una guerra culturale, siamo in una guerra di classe”, afferma Gregg.

Il cuore dell’intervista arriva quando si parla di Jeff Ament. La connessione tra i due nasce da un’opera d’arte acquistata da Jeff, grazie a un contatto comune che lavora per portare skatepark nelle riserve indiane, proprio come fa Jeff con la sua Montana Pool Service.

Nel tempo, i due hanno stretto un rapporto umano e artistico, culminato nell’invito a suonare al pig roast organizzato da Jeff a Big Sandy, Montana: “Pensavo dovessimo aprire per qualcuno”, racconta Gregg. “E Jeff: ‘No, siete voi gli headliner’”.

Da lì, la svolta: Jeff invita i Dead Pioneers ad aprire per i Pearl Jam in quattro date del tour. “Non sapevo come saremmo stati accolti,” ammette Deal. “Non siamo una band sottile. Ma Jeff era entusiasta. E alla fine, il pubblico lo è stato ancora di più”.

Deal racconta anche l’impatto emotivo di suonare su un palco così grande. “Nel primo show ero completamente disconnesso, pensavo fosse stress, ma poi ho capito che erano i nervi”, confessa. A Hollywood, Florida, un fan lo ha insultato urlando oscenità. “Il giorno dopo, gli addetti al palco ci hanno raccontato tutto. E abbiamo anche ricevuto messaggi d’odio. Ma sono tre persone su centinaia che ci hanno applaudito”.

Durante gli ultimi concerti in apertura ai Pearl Jam, Jeff Ament ha suonato dal vivo con i Dead Pioneers il brano Dead Pioneers. “Jeff sembrava un bambino in un negozio di caramelle, se la godeva davvero”, dice Gregg. E in un momento da brividi, Eddie Vedder ha assistito all’intera performance dal lato palco.

Gregg ha anche svelato che vorrebbe registrare una cover di Mind Your Manners dei Pearl Jam, rivisitandola come critica ai collegi religiosi per nativi americani: “Con qualche aggiustamento, quel testo parla già di quello. Sarebbe perfetto per il nostro prossimo disco”.