Eddie Vedder in Italia nel 2019, le cinque cose da sapere

Dopo due anni dal suo ultimo tour italiano, Eddie Vedder tornerà a esibirsi nella nostra nazione il prossimo giugno. Le date in programma sono due: sabato 15 giugno al Firenze Rocks e lunedì 17 giugno al Collisioni Festival di Barolo.

Dopo aver ricevuto alcuni feedback e diverse domande tramite i social di PearlJamOnLine.it, abbiamo deciso di mettere nero su bianco alcune cose da sapere su questi concerti, a beneficio di chi non sa bene cosa aspettarsi o delle persone che non hanno ancora assistito ad un concerto solista di Eddie Vedder.

1. Se in passato hai avuto la fortuna di vedere i concerti solisti di Chris Cornell o di Bruce SpringsteenThe Ghost of Tom Joad Tour o Devils & Dust Tour – puoi avere un’idea di cosa aspettarti dagli spettacoli di Vedder. Come i suoi illustri colleghi e amici, il cantante dei Pearl Jam sarà solo sul palco, fatta eccezione per qualche duetto con Glen Hansard e per qualche canzone suonata con l’accompagnamento del Red Limo String Quartet, un quartetto d’archi olandese.

Armato, a seconda della canzone, del fido ukulele, di chitarre acustiche o elettriche, di pump organ o di mandolino, Eddie delizierà le platee italiane senza nessuna band alle spalle. Vuoi un’idea più precisa di quello che ti aspetta? Recupera il DVD/Blu-ray Water on the Road contenente il documentario sui due concerti tenuti da Vedder a Washington il 16 e 17 agosto del 2008 durante il tour di Into The Wild (i due ragazzi che suonano alcuni pezzi insieme a lui sono Liam Finn e Eliza-Jane Barnes, che nei primi anni aprivano i suoi show e che a partire dal 2011 sono stati sostituiti da Glen Hansard).

2. Nei suoi concerti, Eddie presenta principalmente materiale tratto dai suoi due dischi solisti, la colonna sonora di Into The Wild e Ukulele Songs. Ampio spazio è riservato alle cover e a recuperi di alcune canzoni che ha scritto per i Pearl Jam. Alcuni dei pezzi che potrebbe suonare: Porch, Small Town, Better Man, Immortality, Sometimes, Lukin, Off He Goes, Dead Man, Wishlist, Driftin’, Soon Forget, Parting Ways, I Am Mine, Thumbing My Way, Man of the Hour, Gone, Just Breathe, The End, Unthought Known, Speed Of Sound e Future Days. A volte ha proposto, tra le varie, Black, Jeremy, Present Tense, Smile, Light Years, Bugs e Love Boat Captain, mentre ovviamente non ha mai suonato alcuni dei pezzi più noti della sua band madre come Alive, Even Flow, Animal o Do the Evolution.
Converrai con noi che con una chitarra sola non verrebbero granché bene.

3. Le cover più suonate da Eddie Vedder nei suoi concerti sono brani di Cat Stevens (Don’t Be Shy, Trouble), Beatles (You’ve Got Your Hide Your Love Away, Blackbird), John Lennon (Imagine), Daniel Johnston (Walking the Cow), Tom Waits (Picture in a Frame, la cui premiere è stata durante il concerto dei Pearl Jam a Milano nel 2006), Tom Petty (I Won’t Back Down), Bruce Springsteen (Open All Night, a volte State Trooper), Bob Dylan (Girl from the North Country), Neil Young (The Needle and the Damage Done), Pink Floyd (Comfortably Numb), Cat Power (Good Woman) e Throw Your Arms Around Me degli Hunters & Collectors, suonata da Vedder anche prima del concerto dei Pearl Jam a Pistoia del 2006.

4. L’opening act dei concerti di Eddie Vedder è l’apprezzato folk singer Glen Hansard, da anni amico del cantante dei Pearl Jam. Nato a Dublino, classe 1970, ha esordito come busker e in curriculum vanta un premio Oscar vinto per la colonna sonora del film Once e centinaia di concerti suonati in giro per il mondo prima con i Frames, poi con gli Swell Season e ora in solista grazie ai suoi cinque dischi acclamati da critica e pubblico. Non perderti i suoi set per nessuna ragione al mondo. Se vuoi, puoi approfondire il rapporto che lega Hansard a Vedder cliccando qui.

5. In ogni concerto di Eddie, un lotto di quattro o cinque canzoni è sempre riservato a un set suonato proprio insieme a Glen. Society, Sleepless Nights, Song of Good Hope o Falling Slowly dello stesso Hansard sono le canzoni più suonate dai due. A volte si sono divertiti a suonare This Land Is Your Land di Woody Guthrie o Drive All Night di Springsteen, cosa che ci auguriamo accada durante i concerti italiani. Anche la trascinante Hard Sun, proposta alla fine di ogni concerto, viene suonata in compagnia del musicista irlandese.

Divertiti, canta, balla, ma quando Eddie parla (e di solito parla parecchio) non metterti a urlare titoli di canzoni improbabili – tanto Dirty Frank con l’ukulele non la suonerà mai, garantito – e cerca di vivere il concerto senza pensare troppo al gruppo di Seattle. Vedrai che anche in veste solista sarà in grado di darti davvero tanto. Ricordi come ti sei sentito dopo aver visto per la prima volta i Pearl Jam? And so it goes…