Eddie Vedder | 05/06/2025 – Commodore Ballroom, Vancouver

A 25 anni dallo storico show segreto dei Pearl Jam, Eddie Vedder torna al Commodore Ballroom per un’esibizione acustica esclusiva e misteriosa davanti a soli 200 invitati.

Setlist: Small Town, Don’t Be Shy (Cat Stevens), You’ve Got to Hide Your Love Away (The Beatles), Wildflowers (Tom Petty), Wishlist, Just Breathe, Far Behind, Rise, Society (Jerry Hannan), Better Man/Save It for Later (The English Beat), I Won’t Back Down (Tom Petty), Porch

Encore: Open All Night (Bruce Springsteen), Hard Sun (Indio)

In una venue storica, Eddie Vedder ha tenuto un concerto privato davanti a soli 200 invitati selezionati, in un’atmosfera raccolta e profondamente emotiva. L’evento è avvolto dal mistero: non è stato annunciato pubblicamente e, ad oggi, non è noto per quale corporation Vedder si sia esibito.

Curiosamente, 25 anni fa, sempre a Vancouver, i Pearl Jam suonarono un concerto segreto davanti a 1000 persone nella medesima location per rodare il tour di Binaural. Era il 2000, e quel concerto segreto precedette la partenza ufficiale del tour europeo, il 23 maggio. Quella notte è rimasta nella leggenda tra i fan ed è stata pubblicata alcuni anni fa nella serie Vault del gruppo.

Il 6 giugno 2025, invece, la storia si è ripetuta in forma ancora più intima: Eddie Vedder da solo, con la sua voce, la chitarra, l’ukulele e un pugno di cover, ha dato vita a un’esperienza unica.

La serata è iniziata con Small Town, seguita da Don’t Be Shy di Cat Stevens che ha stabilito un legame diretto col pubblico. Il set è continuato poi sulle note di You’ve Got to Hide Your Love Away dei Beatles e della prima cover della serata di Tom Petty, la malinconica Wildflowers.

Wishlist e una toccante Just Breathe hanno riportato il pubblico nei territori “più Pearl Jam” del Vedder solista.

Il cuore dello show è stato toccato con tre canzoni tratte dal debutto solista di Eddie Vedder, Into The Wild, con Far Behind, Rise e Society. Con Better Man, arricchita dalla coda di Save It for Later (The English Beat), la sala è esplosa in un canto collettivo. Poi, un altro tributo a Petty con I Won’t Back Down (Tom Petty), e una versione acustica ma intensa di Porch.

Dopo un breve break, l’encore si è aperto con Open All Night di Bruce Springsteen e si è chiuso con una poderosa Hard Sun, che ha acceso la sala come un fuoco rituale.

In scaletta erano presenti anche Smile (il classico di Charlie Chaplin cantato in Tempi Moderni, che Vedder ha ultimamente suonato alcune volte nei suoi set solisti) e Last Kiss, ma non è chiaro se siano state effettivamente eseguite, lasciando un alone di mistero su una serata già così privata e non documentata ufficialmente.

Qui sotto la setlist della serata. Grazie per le immagini a: Bronwyn Campbell.