Chi potrebbe introdurre e cantare per i Soundgarden alla R’n’R Hall of Fame?

Un tributo indelebile: chi porterà sul palco il lascito dei Soundgarden alla Rock and Roll Hall of Fame?

Foto: Karen Mason-Blair

L’introduzione dei Soundgarden nella Rock and Roll Hall of Fame non è solo un momento celebrativo. È anche una questione profondamente emotiva e simbolica, che pone due interrogativi fondamentali: chi dovrebbe tenere il discorso di induzione, e chi potrebbe cantare al posto di Chris Cornell, senza tradirne lo spirito?

La cerimonia di induzione si terrà l’8 novembre 2025 al Peacock Theater di Los Angeles e sarà trasmessa in diretta su Disney+, con repliche successive su ABC e Hulu.

I Soundgarden sono stati inseriti nella categoria Performer insieme ad altri sei artisti: Bad Company, Chubby Checker, Joe Cocker, Cyndi Lauper, Outkast e i White Stripes.

I componenti dei Soundgarden che saranno introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame sono:

  • Chris Cornell – voce e chitarra (1984-1997, 2010-2017)
  • Kim Thayil – chitarra (1984-1997, 2010-2017)
  • Ben Shepherd – basso (1990-1997, 2010-2017)
  • Matt Cameron – batteria, cori, percussioni (1986-1997, 2010-2017)
  • Hiro Yamamoto – basso (1984-1989)

Per Matt Cameron si tratta della seconda inclusione nella Rock and Roll Hall of Fame, dopo quella con i Pearl Jam nel 2017.

Abbiamo deciso di scrivere questo articolo alla luce delle recenti dichiarazioni di Kim Thayil, storico chitarrista della band, che ha espresso chiaramente quanto sia delicata la scelta di chi andrà a cantare al posto di Chris Cornell l’8 novembre 2025 al Peacock Theater di Los Angeles.

L’asticella è molto alta dal punto di vista tecnico ed emotivo. In ballo ci sono non solo il rispetto per un fratello e fondatore del gruppo che è scomparso, ma anche per il lascito, il lavoro e la creatività di Chris, per noi stessi collettivamente e l’uno per l’altro. Sono emerse alcune proposte, non sono pronto a condividerle, mi limito a dire che l’asticella è più alta rispetto al solito mix di chitarristi e batteristi o cantanti“.

Parole che ci fanno riflettere su quanto profondo e significativo debba essere questo momento. Non uno show. Non una semplice celebrazione. Ma un tributo autentico, all’altezza dell’uomo e dell’artista che era Chris Cornell.


chi potrebbe introdurre i Soundgarden nella Rock and Roll Hall of Fame?

Molti nomi possono essere presi in considerazione.

Eddie Vedder, compagno di strada e amico di Chris Cornell, ha la statura per farlo. Ma proprio per questo potrebbe non voler affrontare pubblicamente un dolore così personale.

Jerry Cantrell o Dave Grohl ma anche, e forse soprattutto, Ozzy Osbourne, Iggy Pop, Jimmy Page: tutte figure iconiche, capaci di portare uno sguardo esterno ma autorevole. Non solo, pure Tom Morello, bandmate di Cornell per gli anni nei quali erano attivi gli Audioslave, potrebbe avere parole magnifiche da dire per ricordare quella leggendaria voce.

Non sono da escludere ancora persone dal cinema, come già accaduto nel passato alla Rock and Roll Hall of Fame. In questo caso, chissà, potrebbe esserci Cameron Crowe oppure un grande amico personale di Cornell, ovvero Brad Pitt.

Eppure, le scelte più naturali e sentite sembrano due: Stone Gossard e Jeff Ament, entrambi dei Pearl Jam e membri dei Temple of the Dog insieme a Chris.

Gossard ha più volte dichiarato che la sua esperienza in studio preferita è stata proprio con i Temple of the Dog. Ament, dal canto suo, era legatissimo a Cornell: amici veri, non solo colleghi. Insieme, potrebbero raccontare il lato umano, fragile, poetico di Chris, quello che nessun estraneo potrebbe descrivere.


Chi potrebbe cantare al posto di Chris Cornell?

Sostituire Chris Cornell è impossibile. Ma rendergli onore, sì. E allora, chi potrebbe salire sul palco?

  • Eddie Vedder, se se la sentisse, sarebbe una scelta potente.
  • Brandi Carlile, che con i componenti rimasti dei Soundgarden, oltre ad essersi già esibita dal vivo, ha pure pubblicato un singolo con due cover della band incise per un Record Store Day di qualche tempo fa.
  • Josh Homme (Queens of the Stone Age), con la sua voce profonda, potrebbe dare nuova vita ai brani più oscuri e intensi.
  • Trent Reznor, specie nei pezzi più aggressivi, sarebbe una scelta più che azzecata.
  • Dave Grohl, energico e rispettoso, è uno dei pochi che potrebbe reggere il palco con umiltà e carisma.

I Metallica al gran completo, da sempre grandissimi fan dei Soundgarden, che hanno riletto All Of Your Lies durante il concerto tributo a Chris Cornell del 2019, oppure anche i Tool, per assonanze musicali con gli stessi Soundgarden, specie nei loro primi lavori.

Ma alcune delle performance più sorprendenti potrebbero arrivare da fuori dal cerchio “grunge”:

  • Miley Cyrus ha cantato Say Hello 2 Heaven al tributo per Cornell nel 2019 con una maturità vocale e interpretativa che ha lasciato tutti a bocca aperta.
  • Taylor Momsen dei Pretty Reckless, in tour con i Soundgarden al momento della morte di Chris, ha dimostrato in varie occasioni di saper cantare i suoi brani con potenza e autenticità (Loud Love su tutti). E come la Cyrus, pure lei si è già esibita insieme ai membri superstiti dei Soundgarden in più di un’occasione.
  • Tra gli artisti più giovani, Reignwolf, che ha già collaborato in studio con Ben Shepherd e Matt Cameron (il materiale è ancora inedito), potrebbe rendere giustizia ai suoni più corrosivi della band di Seattle.
  • Perry Farrell, che con la sua voce potrebbe rileggere per bene alcune canzoni dei Soundgarden.
  • Nick Cave, per la sua cupezza, potrebbe dare un’interpretazione inconfondibile alle canzoni più oscure e riflessive della band.
  • Axl Rose, che ha più volte cantato Black Hole Sun nei live dei Guns N’ Roses, ha mostrato rispetto e continuità verso l’eredità di Chris credendo e amando così tanto i Soundgarden da portarseli in tour nel lontano 1992.

Infine, per un’esibizione più raccolta e spirituale, Robert Plant sarebbe perfetto. Immaginate Zero Chance o Like Suicide in chiave acustica, con la sua voce leggendaria a raccontare l’invisibile. Brividi.

Anche voci meno conosciute ma sincere potrebbero trovare spazio: Tad Doyle, che ha già cantato con i Soundgarden giusto l’anno prima che si riformassero nell’ormai lontano 2009, lo stesso Jerry Cantrell, oppure ancora Alain Johannes degli Eleven, amico fraterno dell’immortale voce dei Soundgarden.

Poi certo, altre voci avrebbero potuto interpretare ai massimi livelli la voce dei Soundgarden: Jeff Buckley, Shannon Hoon dei Blind Melon oppure il leggendario Michael Jackson (del quale lo stesso Cornell incise in studio una strepitosa versione di Billy Jean, inclusa in Carry On, il suo secondo disco solista).

Quello che importa, più di ogni nome, è lo spirito.

Lo spirito con cui verrà onorata la memoria di un artista che ha trasformato il dolore in arte, e il rock in un linguaggio spirituale. Cornell avrebbe voluto vedere i Soundgarden celebrati. E noi, che ancora lo ascoltiamo, vogliamo vederlo ricordato con rispetto, intensità e amore.

Che siano Gossard e Ament a parlare, che siano Momsen, Grohl o Cyrus a cantare, ciò che conta è che, per un attimo, quella voce impossibile da dimenticare torni a risuonare. Come un urlo nel buio.