Come ci è sempre stato raccontato, la prima volta non si scorda mai.
Il primo concerto italiano dei Pearl Jam al Sorpasso di Milano magari non passerà alla storia come il più lungo e neanche come quello con la setlist migliore, ma di sicuro è stato il battesimo di quello “state of love and trust” tra la band americana e il suo pubblico italiano, nato proprio una fredda sera di febbraio di venticinque anni fa e che oggi è ancora vivo e più forte che mai.
Di seguito abbiamo raccolto alcune curiosità su quella leggendaria serata di tanti anni fa. Ringraziamo l’amico Marco Rizzitelli per aver condiviso i suoi ricordi e Myriam Bardino per le foto di importanza storica.
1. Il Sorpasso era un piccolo club in zona Sempione con una capienza di poche decine di persone – la stima è intorno alle 150. La leggenda narra che quella sera si presentarono in più del doppio, stipati all’inverosimile con un caldo soffocante. Lo show era gratuito, con consumazione obbligatoria (10.000 lire… sigh!). In pratica, con una birra, anche della peggiore qualità, ti potevi vedere i Pearl Jam a due, massimo dieci metri di distanza. Non male, considerando che oggi come oggi la distanza massima corrisponde al terzo anello di San Siro.
2. Il concerto, organizzato da Barley Arts – promoter che portò il gruppo nel nostro paese fino al Binaural Tour del 2000 – era essenzialmente uno showcase per promuovere la band e presentare “Ten”, uscito sei mesi prima e la cui onda commerciale stava cominciando ad arrivare anche da noi. Da lì a qualche mese “Ten” dei Pearl Jam e “Nevermind” dei Nirvana avrebbero scalato le classifiche di tutto il mondo, facendo da traino per il successo di altre band affini e portando definitivamente alla ribalta il cosiddetto Seattle sound.
3. Videomusic, storica emittente televisiva musicale italiana attiva negli anni novanta, fu chiamata a registrare uno special dedicato a questo concerto. Il Sorpasso però era un locale piccolo, che mal si prestava a delle buone riprese a causa della scarsa illuminazione, così l’emittente ottenne di poter filmare un paio di pezzi in esclusiva. Nel tardo pomeriggio le porte del club vennero aperte per una decina di fan che ebbero la fortuna di vedere la band suonare solo per loro “Once” e “Black”. Appena arrivato sul palco, Eddie disse: “Welcome to our private show”. Terminato il mini set, la band s’intrattenne con i pochi fortunati fan a firmare autografi e a fare foto. L’unico filmato integrale che circola del concerto serale è quindi amatoriale, a esclusione di un segmento di “Release” ripreso da una telecamera fissa di Videomusic. La band tornò in Italia quattro mesi dopo per un concerto sempre a Milano ma stavolta al più capiente City Square (l’attuale Lime Light di via Castelbarco), dove suonò davanti a circa un migliaio di persone. Di questo secondo show Videomusic riuscì a fare una ripresa televisiva completa.
4. Il concerto al Sorpasso è stato l’unico concerto italiano dei Pearl Jam che si è tenuto in inverno.
5. “Hunger Strike” dei Temple of the Dog è stata suonata due volte in Italia: come snippet proprio durante il concerto al Sorpasso e quattro anni dopo al PalaEur di Roma, dove invece fu proposta integralmente.
6. Durante il concerto i Pearl Jam suonarono per l’unica volta nel nostro paese “I’ve Got A Feeling”, cover dei Beatles inclusa nel primissimo promo della band distribuito solo in musicassetta.
7. Dopo un’infuocata versione di “Porch”, la band si lanciò in una nota improvvisazione in cui Eddie, preoccupato dal sovraffollamento del locale e dalla precaria stabilità degli amplificatori, cantò: “One hundred people riding on my face in the littlest tide, in the littlest place / I want so bad for you to be happy, after all what is being happy? / I don’t know but I want you to be happy in the littlest place, it was the littlest place / Attenzione, I want you to be happy / I want you to be good”.
8. “Leash” si è vista solo due volte dalle nostre parti. La prima al Sorpasso (chiaramente era inedita all’epoca), la seconda quattordici anni dopo, al Forum di Milano durante il tour in supporto a “Pearl Jam” (Avocado).
9. Al Sorpasso fu suonata “Breath”, all’epoca inedita come la sua sorella “State of Love and Trust”, che sarebbero state incluse solo qualche mese dopo nella colonna sonora del film “Singles” di Cameron Crowe. Ci sarebbero voluti altri quattordici anni per vedere “Breath” tornare in una setlist italiana dei nostri, il 20 settembre 2006 a Pistoia.
10. Delle undici canzoni di “Ten”, durante il concerto ne furono suonate nove. All’appello mancarono solo “Garden” (suonata il 22 giugno 2000 al Forum di Milano) e “Oceans” (suonata qualche mese dopo, il 17 giugno 1992 al City Square sempre a Milano).
18 FEBBRAIO 1992 | SORPASSO, MILANO
▶ Setlist (set pomeridiano): Once, Black
▶ Setlist: Release, Even Flow, Once, State of Love and Trust, Alive, Black, Deep, Why Go, Porch, Improv, Jeremy, Breath
Encore: I’ve Got a Feeling (The Beatles), Hunger Strike (Temple of the Dog) [Snippet], Leash

Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.