In una recente intervista con Howard Stern, il produttore e chitarrista Andrew Watt racconta un aneddoto inedito sulla genesi di Waiting for Stevie, uno dei brani inclusi in Dark Matter, il dodicesimo album in studio dei Pearl Jam, pubblicato il 19 aprile 2024 e prodotto dallo stesso Watt.

L’idea di coinvolgere Stevie Wonder nasce durante le sessioni di registrazione di Earthling, l’album solista di Eddie Vedder uscito nel 2022. È l’estate del 2021, e mentre Vedder e Watt lavorano insieme alle canzoni del disco, Eddie ha un’intuizione decisiva: contattare gli altri membri dei Pearl Jam per iniziare a incidere nuovo materiale. Quella scintilla creativa dà il via a un nuovo capitolo per la band, che si concretizza proprio con Dark Matter.
In quel periodo, Vedder e Watt immaginano di avere Stevie Wonder come ospite, aggiungendo la sua armonica a un brano dal sapore punk rock. L’incontro con Wonder, però, si fa attendere: dovrebbe arrivare nel tardo pomeriggio, ma si presenta solo alle 23:00. Durante quell’attesa, Watt e Vedder iniziano a improvvisare in studio, trasformando l’attesa in un momento di pura ispirazione.
Proprio in quell’occasione, Watt suona un riff di chitarra che cattura immediatamente l’attenzione di Vedder. La reazione di Eddie è istintiva: “Te l’ho mostrato io quel riff?” La somiglianza con un’idea che Vedder ha in mente da anni – forse dai tempi di No Code – è sorprendente.
I due continuano a suonare, intrecciando le loro intuizioni con naturalezza, fino a creare una struttura solida e ispirata. Quando il resto dei Pearl Jam si unisce al processo creativo, Jeff Ament arricchisce il brano con una linea di basso che aggiunge profondità e coesione al sound.
Watt elogia anche Josh Klinghoffer, ex chitarrista dei Red Hot Chili Peppers e collaboratore di lunga data di Vedder. Definisce Klinghoffer un musicista straordinario, capace di portare sensibilità, versatilità e creatività in ogni brano, diventando una presenza fondamentale nelle sessioni di registrazione di Dark Matter. Il suo contributo si fonde con quello della band, aggiungendo sfumature e dettagli che arricchiscono ulteriormente l’album.
Il momento più magico arriva quando Vedder inizia a cantare: la melodia e il ritornello nascono all’istante, come se fossero sempre stati lì, pronti a emergere.
Il titolo, Waiting for Stevie, nasce proprio da quell’attesa in studio per l’arrivo di Stevie Wonder. Il risultato è un brano che cattura l’energia e la coesione dei Pearl Jam, racchiudendo la spontaneità e l’alchimia di un momento irripetibile tra musicisti di straordinario talento.
Con Dark Matter, i Pearl Jam dimostrano ancora una volta la loro capacità di evolversi senza perdere l’essenza che li ha resi una delle band più influenti della loro generazione. Il disco si inserisce nella loro discografia come un’opera matura e potente, capace di fondere sperimentazione e tradizione, offrendo ai fan una nuova testimonianza della vitalità creativa del gruppo.

Nasce nel 1980 a Reggio Emilia. Crea pearljamonline.it nel 2001 e scrive la prima edizione di “Pearl Jam Evolution” nel 2009 insieme alla moglie Daria. Dal 2022, conduce due podcast: “Pearl Jam dalla A alla Z” e “Fuori Orario Not Another Podcast”. Ha collaborato con Barracuda Style, HvsR, Rolling Stone, Rockol e Il Fatto Quotidiano. Continua imperterrito a tentare di trovare “belle melodie che dicono cose terribili”.
Canzone preferita: Present Tense
Album preferito: No Code
Artisti o gruppi preferiti oltre i PJ: Tom Waits, Soundgarden, Ramones, Bruce Springsteen, IDLES, Fontaines D.C., The Murder Capital, Dead Kennedys, Mark Lanegan, Cat Power, R.E.M.