Amanda Knox e Mike McCready, un grido di libertà sul palco

Tra ombre del passato e feedback che graffiano l’anima, la nuova band canta per chi non ha mai avuto giustizia.

In una notte densa di emozioni e distorsioni, Amanda Knox è salita sul palco insieme a Mike McCready, lo storico chitarrista dei Pearl Jam, per dare voce a una nuova battaglia: quella delle persone condannate ingiustamente. L’evento, battezzato Voices for Justice, ha visto la nascita di un progetto musicale destinato a lasciare il segno: gli Exoneree Band, un gruppo formato da sopravvissuti a errori giudiziari, sostenuta da alcuni dei musicisti più iconici della scena di Seattle.

Amanda Knox, che divenne celebre a livello mondiale nel 2007 quando venne accusata dell’omicidio di Meredith Kercher a Perugia, è stata successivamente assolta da tutte le accuse dopo una lunga e dolorosa battaglia legale. Trascorsi quattro anni di detenzione ingiustificata, il suo nome è rimasto impresso nell’immaginario collettivo come simbolo di un sistema giudiziario che può fallire. Negli anni successivi, Knox ha lavorato come scrittrice, attivista e ora anche come musicista, trasformando la sua esperienza in arte.

La performance, accolta con grande partecipazione dal pubblico, ha intrecciato musica e racconti personali. Mike McCready, da sempre vicino a cause sociali e impegnato nella difesa dei diritti civili, ha affiancato Amanda sia con la sua chitarra che con la sua energia sul palco. Insieme hanno eseguito una scaletta intensa, alternando brani iconici dei Pearl Jam reinterpretati – tra cui Black – a canzoni originali scritte per l’occasione.

Ci chiamiamo Exoneree Band. Siamo stati tutti condannati ingiustamente, con oltre 100 anni di carcere ingiusto tra noi. Lo scorso fine settimana abbiamo suonato all’Innocence Network Conference e abbiamo avuto la fortuna di avere sul palco a suonare con noi anche Mike McCready dei Pearl Jam. Lui e sua moglie Ashley sono dei grandi sostenitori!” ha detto Amanda.

Un pezzo inedito, Silent Cells, ha catturato l’essenza della serata: un brano ruvido e malinconico, nato dalle parole di Knox e plasmato dalle note distorte di McCready, che racconta la solitudine, la paura e la speranza di chi ha vissuto dietro sbarre ingiustamente.

Il concerto si è tenuto in uno spazio underground di Seattle, con luci basse, muri di mattoni grezzi e l’odore di amplificatori surriscaldati nell’aria. Nessuna patina da grande show, solo musica vera, cruda e urgente. L’incasso della serata è stato devoluto interamente a organizzazioni che si occupano di supportare le vittime di errori giudiziari.

Con questa esibizione, Amanda Knox ha scelto di raccontare il suo vissuto non più solo con libri e interviste, ma anche attraverso una forma espressiva che a Seattle è sempre stata sinonimo di resistenza: il rock. Un rock che sa ancora essere graffiante, autentico e umano.

Qui sotto puoi vedere una parte del video della cover di Black dei Pearl Jam, cantata da Amanda Knox con Mike McCready alla chitarra.