Interviste a Kenneth “Boom” Gaspar | 2006

L’amicizia sale sul palco ai concerti dei Pearl Jam

The Honolulu Advertiser | 1 Dicembre 2006

by Derek Paiva 

Un vero surfer non rivela mai un posto segreto per surfers. Nemmeno per spiegarci meglio la sua personale favola di Cenerentola.

Quando Kenneth “Boom” Gaspar, cresciuto a Waimanalo, parla del giorno in cui, quattro anni fa, Eddie Vedder gli chiese di unirsi ai Pearl Jam, ci spiega allegramente come sono diventati amici.

Ma dove sono diventati amici, tuttavia, è un’altra storia.

Residente a Kane’ohe, Gaspar è il tastierista e il sesto membro non ufficiale dei Pearl Jam dal 2002. Ha suonato in due loro album, ‘Riot Act’ del 2002 e ‘Pearl Jam’ del 2006 e da allora è andato in tour con la band di Seattle in giro per il mondo ogni anno.

Un invito per entrare in una band superstar che ha accolto dei nuovi membri solo quando uno dei suoi cinque membri di base è uscito dalla band, sarebbe stato un riconoscimento sufficiente per ogni musicista. Il fatto è che Gaspar, quando questo gli fu chiesto, aveva 49 anni ed era un dotato ma per lo più sconosciuto veterano della scena musicale delle Hawaii che non sapeva nemmeno chi fossero i Pearl Jam e questo rende la cosa quasi miracolosa.

Ora 53enne, quello di sabato sera [02.12.2006] alla Blaisdell Arena, sarà il suo primo concerto coi Pearl Jam nella sua terra d’origine. Dopo aver mantenuto un basso profilo nel suo lavoro qui, il sotto-tono Gaspar sembra elettrizzato di poter finalmente parlare di come è finito a suonare nei Pearl Jam.

Gaspar è stato presentato al cantante e residente part-time alle Hawaii, Vedder, da un amico comune, mentre cavalcavano le onde nel sopracitato posto per surfers.

“Pensavo fosse un ottimo ragazzo,” dice Gaspar, con la sua voce ruvida e una parlata calda e gradevole infarcita di inglese pidgin. “Man mano che passava il tempo, abbiamo familiarizzato nel nostro posto per surfers e ci divertivamo insieme.”

Tutto quello che contava era che l’altro fosse “cool.” Non si parlava delle proprie vite private.

“Lo conoscevo come il mio amico Eddie. Non sapevo quanto fosse famoso. Lo amavo per come era… e per come si mostrava a noi.”

Passarono nove mesi prima che Gaspar scoprisse che Eddie era un musicista, come lui. Gaspar gli chiese il nome della band in cui suonava.

“Lui mi disse, ‘Oh, solo una band di Seattle. Siamo in circolazione'”, dice Gaspar. “Io non volevo essere fastidioso, ma gli chiesi il nome della band.”

“Pearl Jam”, rispose Vedder.

“Chi sono?” chiese Gaspar, genuinamente inconsapevole di chi o cosa i Pearl Jam fossero. Il riservatissimo Vedder scoppiò a ridere.

“Aveva un grande sorriso in faccia perchè sapeva che non avevo la minima idea della sua vita o di chi lui fosse”.

Vedder, tuttavia, sapeva chi era Gaspar, avendolo visto fare meraviglie con un organo Hammond B3. Gaspar suona le tastiere da quando aveva 9 anni e imparava gli stili pop, jazz, soul e funk imitando tastieristi come Stevie Wonder, Ray Charles e Gregg Rolie dei Santana.

Dopo essersi diplomato alla Kailua High, Gaspar ha passato la maggior parte dei successivi 30 anni guadagnandosi da vivere principalmente come accompagnatore di musicisti come Henry Kapono e Bruddah Waltah. Le bands in cui ha suonato includono gli Harmony a metà anni’70 e i Simplicity alla fine degli’80.

“Se non suonavo, facevo i lavori più strani per sopravvivere. Se non suonavo, non facevo un soldo,” dice Gaspar, ridendo. “Così ho cercato di rimanere attivo il più possibile. Anche se dovevo formare delle band e cercare degli ingaggi. Qualsiasi cosa per sopravvivere.”

Una notte, vicino al loro posto per surfers, lui e Vedder cominciarono a fare una jam session.

“Lui aveva una chitarra. Io avevo una tastiera. Era un piccolo concertino. E lui ha scritto una canzone”.

Quella sarebbe diventata la canzone “Love Boat Captain.”

Quando finirono, Vedder guardò Gaspar e gli chiese, “Sei pronto per venire a Seattle?”. Gaspar volle che Vedder chiedesse a sua moglie, Pinky, se a lei andava bene. Fortunatamente, lei disse di sì.

Gaspar si integrò così bene con la band per “Love Boat Captain,” che gli fu chiesto di aggiungere parti di tastiera nel resto del disco ‘Riot Act’. Dopo aver registrato il disco, tornò a casa e ricevette una telefonata da Vedder.

“Mi disse, ‘Io e i ragazzi ci siamo riuniti e abbiamo deciso che ti voglimo portare in tour con noi,'” dice Gaspar. “Allora ho perso la testa. Urlavo. Saltavo. La mia casa tremava. Ero così felice.”

Gaspar ancora non capisce cosa abbiano trovato di speciale in lui, ma si sente benedetto che abbiano trovato qualcosa.

“Questo lavoro è una benedizione che Dio mi ha mandato. Viene tutto da Akua [n.d.t. Dio, in hawaiano],” dice Gaspar. “Ho sempre voluto farcela come musicista… e dissi a Dio che se ce l’avessi fatta, mi sarei voltato e avrei aiutato a dare indietro qualcosa alla mia comunità.”

Con lo show di sabato, lo farà. Su richiesta di Gaspar, la Vitalogy Foundation, la fondazione non-profit dei Pearl Jam, donerà un dollaro a biglietto a Hui Malama o ke Kai, un programma dopo-scuola, basato sull’oceano, per i giovani di Waimanalo.

“Io vengo dalle strade di Waimanalo … Mio padre costruì una capanna per noi quando eravamo ragazzi per suonare musica e perchè avessimo un posto in cui andare che non fossero le strade,” dice Gaspar. “Non avevamo programmi per ragazzi o programmi dopo-scuola, così molti dei miei amici si sono persi nella mischia.

“Hui Malama porta i ragazzi nell’oceano per studiare l’oceano. Abbiamo scelto Hui Malama perchè loro sono di Waimanalo. Come me.”

 

 

Il tastierista hawaiano è il sesto membro dei Pearl Jam

Associated Press | Dicembre 2006

By Brian Charlton

HONOLULU (AP) – Boom Gaspar conosceva il suo amico Eddie perchè frequentava il suo posto per surfers preferito. Parlavano spesso, facevano surf e passavano tempo insieme. Ma Gaspar, un fenomeno locale che suonava le tastiere, dice che non ha mai realizzato che il suo amico Eddie fosse Eddie Vedder dei Pearl Jam.

Ad essere onesti, non aveva mai nemmeno sentito parlare della band. E non aveva mai nemmeno sognato che avrebbe registrato due album con loro e passato quattro anni in tour, girando il mondo come sesto membro non ufficiale dei Pearl Jam.

“Non sapevo davvero chi lui fosse nel mondo del rock perchè io suonavo raggae e canzoni commerciali a livello locale per guadagnarmi da vivere qui,” racconta Gaspar, 53 anni.

Ora, dopo quattro anni, Gaspar torna con la band ad Honolulu per suonare per la prima volta di fronte al pubblico di casa sua. I Pearl Jam hanno tenuto due concerti qui e sabato [09-12-2006] hanno aperto per gli U2.

Nonostante l’ignoranza di Gaspar riguardo a una delle band che hanno guidato l’era grunge della musica, Vedder vide il tastierista esibirsi ad un funerale, come accompagnatore di alcune band locali.

Più di sei mesi dopo, furono presentati da un amico comune mentre facevano surf, ma non parlarono mai dei loro rispettivi lavori.

“Sapevo che doveva essere un qualche rocker, ma [quando fai surf] vuoi solo rilassarti e non vuoi parlare di musica, così non abbiamo mai parlato di musica, parlavamo da amici. Ci frequentavamo solo come amici e non volevamo infastidirci,” dice Gaspar.

Altri sei mesi passarono e Gaspar alla fine chiese a Vedder il nome della sua band.

“Mi disse, ‘Siamo solo una band di Seattle.'”

“Io risposi ‘OK, beh, come vi chiamate?'”

“Pearl Jam.”

“E io, ‘Cosa? Chi sono?'” ricorda Gaspar. “E lui sorrise, c’era un grande sorriso sul suo volto, come se dentro di sè stesse rimuginando qualcosa.”

Gaspar non realizzò che i Pearl Jam sono considerati una delle bands più influenti degli anni’90 e che hanno venduto più di 25 milioni di dischi.

I due più tardi si incontrarono nella casa-rifugio di Vedder alle Hawaii, dove vive part-time quando non è in tour. Vedder voleva scrivere una canzone da mettere in musica, così Gaspar cominciò a suonare una melodia sulla sua tastiera. Mezz’ora dopo, avevano creato “Love Boat Captain,” una canzone registrata per l’album “Riot Act” del 2002.

Mentre Vedder scriveva le parole, Gaspar dice che le loro conversazioni aiutarono ad ispirare il testo. “Parlavamo molto di storie d’amore, della vita locale, e di come gli hawaiani amino la gente,” dice Gaspar durante un’intervista telefonica. “Riguarda tutto l’amare la vita in generale e penso che fu questo che in qualche modo gli diede l’idea per la canzone.”

Vedder in seguito chiese a Gaspar di unirsi ai Pearl Jam in tour. Col permesso di sua moglie, Pinky, che ora gli fa da manager, Gaspar partì.

Ora i fan cantano “Boooom” ai concerti quando lui attacca gli assoli col suo organo Hammond B3. Coi suoi lunghi capelli scuri e il pizzetto bianco, Gaspar rotea tutto il tuo corpo piegandosi sulle tastiere.

Durante lo show di sabato, che ha riempito l’Aloha Stadium, Vedder ha ringraziato Gaspar e sua moglie per essere andati in tour con la band per più di quattro anni, mentre lo presentava al pubblico di casa prima di suonare “Crazy Mary.”

“Siamo stati benedetti,” ha detto Vedder.

Gaspar dice che per lui va benissimo non essere un membro ufficiale della band e che non potrebbe chiedere di più. La band, tradizionalmente, ha aggiunto dei nuovi membri solo quando altri lasciavano il gruppo.

Dopo quattro anni in tour, Gaspar dice che per la prima volta ha visto il mondo. Aveva lasciato le isole solo una volta, per poco tempo negli anni ’70, quando suonava funk e blues con Albert Collins.

Prima di allora, Gaspar è cresciuto a Waimanalo, una comunità culturalmente ricca, di fronte alla spiaggia, all’estremità sud della lussureggiante costa sottovento di Oahu. Fu chiamato come suo padre, Kenneth, ma tutti lo conoscevano come “Boom Boom,” un soprannome che gli fu dato dai suoi genitori dopo aver letto un articolo di giornale che parlava di un bambino chiamato Boom, che morì in centro dopo essere stato investito da un’auto nel 1953.

“Crebbi pensando che fosse il mio vero nome,” dice. A scuola, apprese il suo vero nome quando l’insegnante fece l’appello.

All’inizio provò con la batteria ma passò all’organo dopo aver visto The Dave Clark Five alla TV.

Ora Gaspar ha alcuni mesi di riposo per poter tornare alla vita dell’isola. I suoi progetti sono fare surf, passare tempo con la famiglia, pulire il suo giardino e allevare i suoi maiali.

“Quando sono a casa, sto solo a casa e vado in spiaggia e faccio tutto in modo diverso rispetto a quando sono in tour, ” dice. “Devi bilanciarti e funziona perfettamente per me.”