Body of War

R.I.P. Tomas Young

(November 30, 1979 – November 10, 2014)

Special dedicato al documentario ‘Body of War’

IL DOCUMENTARIO

[Press kit in formato pdf >> Link]

Body of War è un documentario su Tomas Young, un ragazzo di 25 anni rimasto paralizzato dalla vita in giù dopo essere stato ferito da un colpo di arma da fuoco dopo meno di una settimana che si trovava in missione in Iraq. Body of War parla del suo ritorno a casa, della sua evoluzione in una nuova persona, alle prese con la disabilità e la voglia di far sentire la propria voce unica a appassionata contro la guerra. Il film è prodotto Phil Donahue e diretto da Ellen Spiro e rappresenta un onesto, nudo ritratto di quello che c’è nel corpo, nel cuore e nell’anima di questo straordinario, eroico ragazzo.

[SITO UFFICIALE]

[DATA DISTRIBUZIONE IN ITALIA: n.d.]

[DATA DI USCITA IN DVD : 28/10/2008 – USA]

Testi e traduzioni delle due canzoni composte da Vedder per Body of War

NO MORE
LONG NIGHTS TESTO TRADUZIONE

 

Info

La versione studio di Long Nights è presente nella colonna sonora del film Into the WildLa versione studio di No More è invece presente tra le bonus tracks dell’edizione Deluxe della colonna sonora di Into the Wild disponibile solo in formato digitale nello store iTunes USA. Tra le altre bonus tracks è presente anche una versione dal vivo di No More registrata durante il concerto dei Pearl Jam a Nijmegen, in Olanda, il 29/06/2007. Entrambe queste versioni di No More sono presenti anche sul singolo 7” che è stato allegato al vinile in edizione limitata di Into the Wild pubblicato dalla Vinyl Film Records di Cameron Crowe e venduto sullo store di pearljam.com.

 

Il 18 Marzo 2008 (due giorni prima del quinto anniversario dell’inizio della guerra in Iraq), la Sire Records ha pubblicato una doppia compilation di canzoni, curata da Tomas Young e intitolata Body of War: Songs That Inspired an Iraq War Veteran che include anche No More nella versione live al Lollapalooza 2007 insieme a Ben Harper, nonchè una cover live dei Pearl Jam di Masters of War di Bob Dylan tratta dallo show alla Benaroya Hall del 2003. Il resto della tracklist include canzoni selezionate da Young e che costituiscono la sua personale “colonna sonora per l’Iraq”, scritte da artisti di diversi generi e periodi storici contro la guerra, o anche canzoni che hanno semplicemente ispirato Young nel suo viaggio di andata e ritorno in Iraq. I proventi di questo doppio album sono devoluti all’organizzazione pacifista Iraq Veterans Against the War (IVAW). Di seguito, copertina, sito ufficiale e tracklist della compilation.

[SITO UFFICIALE]

Eddie Vedder - Into the Wild (Music for the Motion Picture)

CD / LP

Video

Il 17 Marzo 2008, è stata annunciata la premiere mondiale del video ufficiale di No More su think.mtv.com, la comunità online di MTV dedicata all’attivismo giovanile. Di seguito, il video, realizzato da Ellen Spiro (regista del documentario), che alterna immagini tratte dal film a immagini dell’esibizione di No More a Nijmegen.

No More è stata proposta per la prima volta dal vivo il 21 Aprile 2007 in occasione del Kokua Festival, alle Hawaii, al quale Vedder ha partecipato da solo. Introducendola nel corso della prima serata, Vedder ha rivelato di averla scritta appena tre giorni prima. Il video è disponibile a questo link.

La canzone è stata poi riproposta – dal solo Vedder in acustico – diverse volte anche nel corso del mini tour europeo che i Pearl Jam hanno tenuto nell’estate del 2007 (da ricordare la belissima versione di Nijmegen, Olanda, precedentemente citata). Inoltre, il 5 Agosto 2007, in occasione della partecipazione dei Pearl Jam al Lollapalooza Festival a Chicago, Vedder ha chiamato sul palco Tomas Young, che ha rivolto un breve discorso al pubblico; i due sono poi stati raggiunti sul palco da Ben Harper, che ha duettato con Vedder su No More.

VEDDER SUL SUO COINVOLGIMENTO NEL PROGETTO

Ad Aprile 2007, pochi giorni prima del Kokua Festival, Ed Vedder ha rilasciato un’intervista in cui ha svelato i particolari del suo coinvolgimento in questo progetto. Di seguito, la traduzione:

Dove ti trovi ora?

Sono in studio, a Seattle. Sto lavorando su alcune canzoni… sto registrando un paio di canzoni per questo film che parla di un soldato che ho appena conosciuto. E’ tornato a casa dall’Iraq con una ferita da arma da fuoco che gli ha danneggiato la spina dorsale e che l’ha lasciato in una situazione per cui nulla al di sotto della sua vita funziona davvero, incluso il suo stomaco e tutto il resto. Quindi si trova in condizioni fisiche davvero intense. Deve affrontare un sacco di sfide. Ed è così eroico. E io mi sento patriottico perchè lui si sta schierando contro questa guerra… sta alzando la sua voce contro questa guerra. Non è stato in grado di mantenere le sue vecchie amicizie con tutti i ragazzi con cui ha prestato servizio perchè è una cosa impopolare quello che fa. Il modo in cui ne parla… “i soldati che ancora sostengono Bush è come se fossero i polli che sostengono Colonel Sanders”. E’ un incredibile giovane uomo. Ho parlato molto con lui recentemente. E ho scritto un paio di canzoni per lui… è stato un po’ come diventare la sua voce per questo film.

Il film è una drammatizzazione? Un documentario?

E’ un vero e proprio documentario che parla del suo attivismo e della sua vita. Penso che si chiamerà “Body of War” ed è praticamente finito, quindi ci stiamo aggiungendo la musica. Il suo nome è Tomas Young.

Viene dalla stato di Washington?

Lui è di Kansas City. Si è arruolato il 13 Settembre (2001) per combattere contro i cattivi. E quando ha finito l’addestramento ed era pronto per partire, l’hanno mandato in un posto diverso, un posto dove non si era mai aspettato di andare. Puoi leggere molto o puoi ascoltare tutti i Bill O’Reilly del mondo o anche i liberali che non ci sono stati, o che certamente non hanno prestato servizio, ma non lo sentirai mai come lo senti da qualcuno che era là o da qualcuno che è passato per quell’esperienza. E, ovviamente, ora sta venendo tutto alla luce. Voglio dire, non ricevi dei premi per essere nel giusto. Molte persone dicevano che questa era una cattiva idea dall’inizio – incluse le più grandi manifestazioni di protesta che questo globo abbia mai visto – da prima che entrassimo in questo casino. Almeno sta raggiungendo l’opinione pubblica, ora. La gente vede che è un fottuto incubo.

Si tratta di canzoni soliste?

Sì. Sto mettendo insieme alcune cose per conto mio…

https://www.youtube.com/watch?v=uBstKz2_5Bo

(Fonte: ‘Vedder rocking in a magical place’ By Derek Paiva – Hololulu Advertiser, 20 Aprile 2007- Traduzione © www.pearljamonline.it)

Vedder ha concesso altre interviste durante la premiere mondiale del documentario, tenutasi il 11.09.2007 al Toronto International Film Festival, in occasione della quale si è esibito al termine della proiezione suonando due pezzi, “No More” e “Here’s to the State of George W.”

Il cantante dei Pearl Jam ha spiegato come le canzoni e il messaggio del film si connettano con la sua personale esperienza legata alla morte e alla sofferenza.

“Durante un concerto che abbiamo tenuto in Danimarca nel 2000, nove persone sono morte tragicamente, schiacciate dalla folla, di fronte al palco”, ha spiegato Vedder. “Quella ovviamente è stata la cosa più difficile che noi abbiamo mai dovuto affrontare nelle nostre vite. E’ successo proprio di fronte a noi. E dopo una cosa così, uno cambia. Il tuo apprezzamento per la vita… tutto quello che è venuto prima viene superato.

“Ora, quando sento che un genitore perde il proprio figlio o figlia in questa guerra criminale, so cosa si prova. Conosco i genitori di quei ragazzi in Danimarca. Abbiamo visto l’impatto che questa cosa ha avuto sulle loro famiglie, sulle loro comunità, solo per quei nove ragazzi.

“Mi riesce difficile pensare che i nostri rappresentanti a Washington, certamente [il vice-presidente degli U.S.A.] Dick Cheney o [il presidente] George Bush… non so se loro abbiano mai avuto un’esperienza così ravvicinata di una morte tragica proprio di fronte a loro. E’ una delle ragioni per cui mi sono avvicinato al film. E sono così orgoglioso di farne parte, così la gente può conoscere un essere umano che è stato colpito in modo così avverso e che deve affrontare così coraggiosamente delle sfide intense solo per arrivare alla fine della giornata”.

(Fonte: ‘Pearl Jam’s front man: Why I lent music to war doc‘ By Guy Dixton – Globe and Mail, 12 Settembre 2007 – Traduzione © www.pearljamonline.it)

Ci sono state delle cose che prima non avevi capito e che questo film ha portato alla tua attenzione?

Hanno raccontato molte storie – e non abbastanza persone le hanno sentite — su quanto ci sia stato di criminale in questa guerra. C’è la violenza, di cui si parla come se nulla fosse. E la disinformazione — perché siamo là, possiamo permetterci di essere là, e dove vanno tutti questi soldi? C’è l’aspetto politico di questo, c’è l’aspetto monetario, è tutto intrecciato.

Ma questo è l’aspetto umano. Per me è di una violenza incredibile solo guardare quello che Tomas deve passare quotidianamente per sopravvivere. Svegliarsi e bere una tazza di caffè. Solo vivere ogni giorno, perché lui si è arruolato il 13 Settembre 2001 e lo ha fatto per combattere la guerra ‘giusta’ in Afghanistan. Ed è finito in Iraq. Pensava di dover combattere contro i cattivi, poi non sapeva più. Si stava chiedendo perché si trovasse là, in Iraq, e poi è rimasto paralizzato quasi al suo arrivo.

E ora deve affrontare questa incredibile sfida. E ti dirò, con molti amici ti capita sempre di dire ”Bene, se riesci a superare questo, andrà meglio” o ”Ti aiuterò a far andare tutto meglio. Conosco un tizio che se ne occupa, ti aiuteremo”. Per Tomas non sta andando meglio. In realtà sta solo andando peggio. Il film di Phil e Ellen è incredibilmente violento, pur non mostrando sangue, o armi, o bombe. Solo i residui. Ed è più potente di qualsiasi cosa io abbia mai visto. Solo una persona. Solo un soldato. Un ferito, e ora ne abbiamo più di 25000, credo. E poi non ricevono un’assistenza adeguata. Quando è venuto a trovarmi a Seattle, la sedia a rotelle di Tomas non aveva i freni. Era un rottame che il governo gli aveva dato.

Guardo i telegiornali che parlano di quanto questi siano grandi uomini e patrioti che combattono per la libertà, ma poi esce la vera storia del Walter Reed [ospedale militare americano che ha suscitato scandalo per le pessime condizioni in cui vengono mantenuti i feriti, n.d.t.]. La verità è che non stanno dando loro niente e ci sono miliardi e miliardi di dollari che mancano perchè sono finiti tutti nelle tasche di facoltosi uomini d’affari che sono in qualche modo collegati con l’amministrazione. L’inettitudine è spaventosa”.

(Fonte: ‘The Pearl Jam frontman talks about what inspired him while crafting solo songs for the ”Into the Wild” and ”Body of War” soundtracks‘ By Whitney Pastorek – Entertainment Weekly, 13 Settembre 2007- Traduzione © www.pearljamonline.it)

>> Foto esibizione di Vedder alla premiere di Body of War @ Toronto IFF<<

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